Un San Michele rinnovato e una nuova visione della città. Questi i concetti chiave emersi stamani (27 luglio), proprio tra le mura del grande edificio, durante la presentazione del nuovo progetto di restauro che riguarderà l’iconica chiesa del Centro storico di Lucca.
Presenti, oltre all’Arcivescovo Paolo Giulietti e a Don Lucio Malanca, parroco del Centro storico, Marcello Bertocchini, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che sostiene il progetto di diagnosi preliminare propedeutico al restauro, e l’Architetto Marco Mei, tra gli autori del progetto.
Per mons. Giulietti: “Le chiese non sono tutte uguali: alcune rivestono particolare significato per ciò che rappresentano nella storia e nella vicenda culturale e spirituale di una città. San Michele è indubbiamente tra queste, per cui l’impegnativo e ambizioso progetto di riqualificazione va accolto con particolare soddisfazione. La "nuova" chiesa di San Michele potrà trasmettere ai lucchesi e ai turisti i valori dell'arte, della fede e della cultura di cui è ricca la nostra città”
“Il recupero del San Michele – ha commentato il presidente Bertocchini - si presenta come un intervento necessario e irrinunciabile per restituire alla città uno dei suoi scorci più celebri, finalmente rinnovato. Fa piacere rilevare quanta importanza, in questo caso, venga data alle fasi preliminari della progettazione, cruciali per la riuscita dell’intervento.”
LA CHIESA
Nella storia della città San Michele ha svolto un ruolo da sempre strategico tanto nella definizione della morfologia dell’assetto urbano, quanto come epicentro di rapporti e relazioni sociali oggi indebolite, solo in parte a causa dei tempi difficili che stiamo vivendo.
Qui potere religioso e potere civile trovavano un centro d’incontro nella cornice di una piazza scenografica, impreziosita da una facciata ormai celebre nel mondo che, per gli appassionati cultori, si presenta come una delle più originali ed estreme interpretazioni del Romanico toscano, che dalla Cattedrale di Pisa in poi si diffuse in tutta la Toscana e oltre.
UN RESTAURO INNOVATIVO
C’è la “conoscenza” alla base di questo progetto. In particolare la convinzione che per mettere in opera un intervento efficace e rispettoso della storia sociale e architettonica dell’edificio sia necessario operare una diagnosi in senso ampio. Un team multidisciplinare composto da architetti, ingegneri e professionisti di varia natura porterà infatti avanti non solo un rilievo architettonico del complesso, ma anche valutazioni sulle strutture lignee, indagini geognostiche, geofisiche e di laboratorio, oltre alle analisi sulle superfici lapidee interne ed esterne. Tutto questo, assieme al materiale storico già raccolto per inquadrare le vicende artistiche e sociali della chiesa, consentirà il massimo grado di conoscenza del manufatto.
I LAVORI
Una serie di diagnosi che consentiranno di interpretare le reali esigenze del restauro, mentre altre necessità più ‘macroscopiche’ sono ben evidenti. Si mira alla realizzazione di un cantiere all’insegna della sostenibilità, procedendo al restauro architettonico interno ed esterno e al consolidamento della torre campanaria. Il recupero riguarderà infatti anche le campane, come pure gli arredi fissi e mobili e l’organo. La progettazione è stata portata avanti dall’architetto Marco Mei e dall’ingegnere Alessandro Lenci (Studio Litòte e MLC Associati) che si occuperanno anche del coordinamento di questo cantiere multidisciplinare