Oltre alle immagini che arrivano dagli archivi Nasa e da autori di tutto il mondo. È una vera e propria esperienza da vivere quella che propone "2:56 am. To the Moon and Back", una delle trenta mostre di Photolux, la biennale internazionale di fotografia in programma da oggi all'8 dicembre in sette luoghi della città. 2:56 am è l'ora in cui l'astronauta Neil Amstrong mise piede sul nostro unico satellite, il 21 luglio 1969: a cinquant'anni, Photolux ricorda quello storico avvenimento nel palazzo delle esposizioni della Fondazione Banca del Monte in piazza San Martino. Non una celebrazione, ma uno sguardo a 360 gradi sui diversi approcci che la fotografia, le arti visive e quelle plastiche, il cinema, il fumetto e la musica hanno avuto sul cosmo. Grazie alla collaborazione con la Fondazione, poi, gran parte della mostra è inclusiva, con soluzioni originali pensate per i non vedenti, come la pagnotta che diventa luna. Tutta da vivere anche l'esperienza di "Gossan:Mars Mission" nell'ex Cavallerizza di piazzale Verdi, dove sembrerà di essere sul pianeta rosso, circondati da oltre cento quintali di sabbia e da foto visionarie. Le immagini, del catalano Joan Fontcuberta, mostrano il primo parco al mondo dedicato all'esplorazione interplanetaria. Finanziato dalla cinese Galaxy Entemainment, sorgerà a Minas de Riotinto, nella provincia di Huelva, antichissima regione mineraria dell'Andalusia. Paesaggi extraterrestri e mozzafiato, tra l'altro la zona è stata scelta dalla Nasa per il suo progetto su Marte. E non è secondario che Huelva, oggi proiettata verso la prossima grande avventura nello Spazio, secoli fa sia stata il porto di partenza per le spedizioni verso il Nuovo mondo di allora. Il tema 2019 di Photolux è infatti "Mondi-New Worlds": racconto di conquiste, rivoluzioni e percorsi che hanno portato oltre i muri. Le iniziative della biennale - non solo mostre, ma anche conferenze, letture portfolio, incontri con i protagonisti della fotografia mondiale - hanno un elemento in comune: documentare il desiderio umano di spingersi al di là dei propri limiti. Così all'esplorazione del cosmo si accompagna un'approfondita analisi delle rivoluzioni sociali e politiche del 1900 - l'Iran, la Cina, l'Est Europa, Cuba, la Russia di Lenin, solo per citarne alcune - che hanno consegnato alla storia luoghi diversi da quelli fino ad allora conosciuti, superando confini e convenzioni. Per esempio nella mostra "Magnum Revolution" - in Palazzo Ducale - le immagini d'archivio della celebre agenzia fotografica parigina documentano sessant'anni di storia: dalla Guerra fredda alla rivolta ungherese de11956 fino alla primavera araba. Sempre in Palazzo Ducale due esposizioni dedicate all'Iran e altrettante alla caduta del muro di Berlino nell'ex Cavallerizza, dove c'è anche un focus sulla repressione de11989 in piazza Tienanmen. Non mancano gli appuntamenti con i premi più importanti, tra cui World Press Photo (in San Cristoforo) e il Leica Award (chiesa dei Servi). Tutto il programma su www.photoluxfestivaLit.