Nei giorni scorsi la collezione artistica della Fondazione Ragghianti si è arricchita di due importanti opere, donate dai rispettivi autori ed esposte stabilmente al pubblico dalla metà di dicembre: si tratta di un dipinto del 1969 del milanese (ma uzzanese d’adozione) Romano Rizzato, intitolato “Percorso successivo D.L.P.I.A. 123” (acrilico su tela, 100 × 100 centimetri) e di una grande scultura (di 160 × 253 centimetri) in acciaio inox, ferro zincato e pietra leccese del salentino Salvatore Sava, “Metamorfosi mediterranee”, iniziata nel 2013 e portata a termine nel 2018 appositamente per gli spazi del secondo chiostro del complesso monumentale di San Micheletto, nell’ambito dei “Giardini della scultura Pier Carlo Santini” (che, nel corso del 2018, avevano già accolto due opere del lucchese Luciano Pera, lasciate in donazione a seguito della mostra organizzata nella primavera del 2017 dalla Fondazione Cassa di Risparmio).
Il dipinto di Romano Rizzato (Milano, 1936) è un tipico esempio di Arte Cinetica degli anni Sessanta, ossia del “momento d’oro” di questa corrente basata su un linguaggio formale astrattista e matematico-geometrico di forte dinamismo, apparentabile per certi versi al genere Optical. Rizzato, che è stato a lungo attivo anche come illustratore e grafico di successo per importanti case editrici, sviluppò le proprie ricerche artistiche a partire dall’incontro con il grande esponente dell’astrattismo comasco Mario Radice e, lungo la sua carriera, ha esposto in Italia, Svizzera, Olanda, Francia, Germania, Bulgaria, Austria, Venezuela e Giappone. Ha fatto inoltre parte del “Work-Group for Constructive Art” di Anversa e Bonn. Il dipinto donato alla Fondazione Ragghianti è stato collocato nel vestibolo d’ingresso che dà accesso alla biblioteca, che è stato recentemente oggetto di un restyling che l’ha reso più accogliente ed elegante.
Salvatore Sava (Surbo, Lecce, 1966) è uno degli scultori oggi più interessanti del panorama italiano. Docente all’Accademia di Belle Arti di Lecce, dal 1983 espone regolarmente le sue opere in importanti mostre collettive e personali. Ha partecipato alla XIV Quadriennale di Roma e ha conseguito numerosi riconoscimenti (tra cui il Premio internazionale di scultura “Terzo Millennio” e il Premio Mastroianni). Nel 2010 ha presentato oltre cinquanta opere al Castello Sforzesco di Milano all’interno della grande mostra dedicata al celebre cuoco Gualtiero Marchesi, che è stato un suo estimatore e appassionato collezionista. Ragguardevoli anche le più recenti personali al MUSMA di Matera e a Lecce e le monografie dedicategli da storici dell’arte di fama, tra cui Luciano Caramel.
L’opera realizzata da Salvatore Sava per i “Giardini della scultura Pier Carlo Santini” della Fondazione Ragghianti è frutto di un ragionamento formale sulle facoltà dei materiali, ma è anche un atto di denuncia ecologista: si presenta come una sorta di arbusto disseccato, in cui la natura vegetale è stata sostituita dal metallo e dalla pietra, come a seguito di una metamorfosi dovuta alla desertificazione e alla catastrofe ambientale che ci minaccia.
Nella Foto: Il direttore Paolo Bolpagni con Romano Rizzato accanto al dipinto donato dall'artista alla Fondazione Ragghianti