Una personalità fantasiosa ed eclettica, attenta ai più vari impulsi linguistici, come alla trattazione dei generi tematici più diversi”. Con queste poche parole la storica dell’arte Paola Betti delinea la personalità artistica di Girolamo Scaglia, pittore ‘delicato’ che attraversò il Seicento lucchese con il suo tratto morbido e la sua peculiare verve inventiva.
Proprio “Girolamo Scaglia. Pittore d’ingegno accortissimo” è infatti il titolo della mostra che verrà inaugurata sabato 24 febbraio (ore 12) nella Chiesa di San Franceschetto e che resterà aperta fino al 15 aprile; un’esposizione curata dalla stessa Paola Betti e impreziosita da ben otto opere dell’artista. Tele provenienti da prestatori privati e una recente acquisizione per la collezione della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, promotrice della mostra stessa.
Una Allegoria della musica ‘fresca’ di restauro, protagonista del video realizzato a corredo dell’esposizione dalla regista lucchese Cristina Puccinelli.
Una nuova avventura nell’arte per il San Franceschetto, sempre nel segno della multimedialità e del dialogo tra linguaggi culturali differenti. Una stagione di sperimentazioni iniziata con il docu-film dedicato a Pontormo e che continua nel segno della promozione di evidenze culturali strettamente legate al territorio.
La mostra
L’esposizione si inserisce in maniera ‘felice’ nel contesto di una progressiva crescita per la fortuna critica dello Scaglia, un tempo associato alla produzione di opere di argomento sacro e indicato come marginale allievo del maestro, Pietro Paolini; ma adesso sempre più considerato nella sua autonomia e indagato come versatile interprete del mondo intellettuale seicentesco, che seppe tradurre sulla tela, assecondandone le passioni letterarie e mitologiche.
È questo lo Scaglia presente nel San Franceschetto, con le sue personificazioni allegoriche, con i suoi paesaggi di genere, accurati e briosi. Uno Scaglia che anche nell’affrontare il tema sacro, trasforma la sua Giuditta in una sorta di eroina del mito.
E poi c’è l’Allegoria della Musica, un sogno avvolto in un morbido manto di chiaro e di scuro, una paradossale immagine di silenzio, di quiete, in grado di suggerire nei dettagli l’idea del riposo ristoratore a seguito di una brillante e soddisfacente esecuzione.
Un’opera tornata alla sua ‘luce’ originale grazie a un meticoloso restauro, al centro del contributo filmato che accompagna i visitatori della mostra.
Il video
Nasce proprio da un’idea del restauratore, Massimo Bonino, il proposito della Fondazione di realizzare un video a corredo dell’esposizione. Non tanto un approfondimento sull’opera dell’autore, quanto l’occasione di parlare di restauro, proporre un percorso nel quale riconoscere il processo di recupero di un quadro e nel contempo rivivere le fasi tecniche della sua prima creazione.
Un’opportunità anche per andare a cercare nel nostro territorio tutte quelle realtà artigianali che, ancora oggi come un tempo, fabbricano gli elementi necessari al completamento dell’opera: dalla tela, alla struttura, dalla cornice ai chiodi che la assemblano.
Un racconto affidato alla cinepresa di Cristina Puccinelli, giovane regista lucchese già presente alle principali rassegne nazionali, che ha dato vita a “Non di solo genio. Quando l’artigianato diventa arte”: un breve documentario che, coi testi di Andrea Salani e la testimonianza diretta degli artigiani, ci conduce nelle botteghe, nei laboratori, alla ricerca di un sapere tramandato e faticosamente tenuto in vita, replicato e riproposto.
Un pittore in ascesa. Il fascino del mito. La storia concreta e attuale dell’artigianato artistico. Tanti gli elementi di interesse presenti in questa mostra, nuova operazione culturale che afferma sempre più la Chiesa di San Franceschetto come piccola casa delle arti e centro di espressione culturale trasversale e fortemente radicato al territorio.