C’è qualcosa di poetico e di struggente, ci sono nostalgia e speranza, il sogno del viaggio e della meta, così come il dolore del distacco nella traccia bianca e spumosa che lascia la scia di un’elica. E sono queste le suggestioni che si creano in Lungo la scia di un’elica, la mostra sulla migrazione di ieri e di oggi, organizzata dalla Provincia di Lucca e dalla Fondazione Paolo Cresci, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, allestita nel Palazzo Ducale di Lucca dove resterà aperta fino al 1 maggio prossimo, a ingresso libero.
L’evento si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Toscana, del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della collaborazione del Comune di Forte dei Marmi, Museo della Satira e della Caricatura, Comitato per il Premio Satira Politica e del Museo Etnografico provinciale “don Luigi Pellegrini” di San Pellegrino in Alpe.
Il tema
Lungo la scia di un’elica, ha le sue ragioni nella storia di un viaggio che, coinvolgendo nuovi popoli e vecchie nazioni e ponendo l’accento sulle problematiche dell’integrazione razziale e sulla trasformazione della nostra realtà sociale in multietnica e globale, dà esperienza al visitatore delle generazioni che dal 1871 ad oggi, piegate dalla miseria e forti di speranza, hanno cercato altrove la loro dignità.
In mostra documenti di archivio, fotografie, manifesti, campagne pubblicitarie e vignette di ieri e di oggi, molte inedite e firmate da grandi come Altan, Staino e Vauro per raccontare pagine importanti della storia d’Italia.
Il percorso espositivo
Tutto, con un mix di linguaggi – scenografia, istallazioni fotografiche e video, musiche, satira - è concepito per sollecitare la partecipazione emozionale: 14 sezioni ricavate in un imponente allestimento spettacolare trasformano la Sala Staffieri e in Galleria Ammannati. La ricostruzione scenografica degli ambienti, - così come le musiche appositamente composte da Gianmarco Caselli, 12 brani caratterizzati da pianoforte ed elettronica -, immergono subito il visitatore nella profonda miseria, in uno spazio claustrofobico e buio in cui sono esposte immagini fotografiche che raccontano le condizioni estreme di sopravvivenza. Sta infatti nella miseria il coraggio di partire e rischiare: ci sono, perciò, i fagotti - i bagagli autentici della collezione del Museo Paolo Cresci - gli abbracci laceranti, gli scatti all’imbarco, e, insieme, vignette dissacranti e razziste della stampa di inizio Novecento.
Chi parte con soltanto un sogno in tasca, oggi come allora, si è messo anima e cuore nelle mani di allettanti procacciatori che vendono a peso d’oro la promessa di futuro: lo si vede nei manifesti sia di storiche campagne pubblicitarie sia di quelle più attuali.
Sorprende, d’un tratto, realizzare che su quella nave, che avrà ospitato, nel Novecento, gli stessi affamati e speranzosi figurinai della Valle del Serchio o i popoli migranti di oggi, salpa anche il visitatore. E prima di giungere a Ellis Island, approdo ambito degli emigrati di più di un secolo fa, c’è da sopravvivere a un viaggio fatto di umiliazioni, di condizioni igieniche e sanitarie pessime. Quando poi arriva “Finalmente la Merica” ci sono immagini e documenti di chi ce l’ha fatta e di chi non ce la farà mai. E’ poi da qui che si è letteralmente investiti, con un’installazione di Sesti, da una folla di sagome di uomini, donne, vecchi e bambini di tutte le razze: sono gli esseri umani che ti chiedono di guardare, di trovare pietà e tolleranza per le carrette del mare, i gommoni, lo sbarco a Lampedusa, i clandestini. Si termina il percorso assorbiti e inseguiti da volti e da altre vignette, appartenenti al Museo della Satira di Forte dei Marmi, molte inedite altre famosissime, come quelle di Altan, Staino e Vauro, mentre gigantografie di Eugenio Gherardo Angiolini e Stefano Morelli illustrano le storie attuali e maxi pannelli mettono nero su bianco i grandi numeri dell’emigrazione e dell’immigrazione italiana raccolti dall’Osservatorio del Servizio Sociale dell’amministrazione provinciale.
Altan, Staino, Vauro & gli altri: vignette famose e inedite per raccontare l’Italia dell’immigrazione - La soda caustica della satira per parlare di ciò che si sussurra e non si ha (quasi mai) la forza di ammettere; la vitalità di una risata per sdrammatizzare, ma soprattutto per capire. Una sezione di “Lungo la scia di un’elica” è interamente dedicata, grazie alla collaborazione del Museo della Satira di Forte dei Marmi, alla satira contemporanea. Vignette famose e altre inedite firmate da Altan, Staino, Vauro, Allegra, Biani, Bozzetto Contemori, De Angelis, Fabbri, Franzaroli, Giannelli, Maramotti, Migneco & Amlo, Minoggio, Origone, Scalia.
Una rassegna cinematografica dedicata alla migrazione
Tornano sul grande schermo, per Lungo la scia di un’elica, film come Sacco e Vanzetti di Giuliano Montaldo, My name is Tanino di Paolo Virzì, Nuovomondo di Emanuele Crialese, Gli indesiderabili di Pasquale Scimeca, Good morning Babilonia di Paolo e Vittorio Taviani, The Italian, film muto del 1915, primo lungometraggio sull'emigrazione italiana nel Nord America e The immigrant, film di Charles Chaplin del 1917.
L'Associazione Vi(s)ta Nova, infatti, in collaborazione con il Circolo del Cinema di Lucca e il Cineforum Ezechiele 25,17 organizzerà a marzo e ad aprile, un ciclo di proiezioni tematiche e di eventi con la presenza di personalità del mondo dello spettacolo e di esperti del settore.
Il catalogo
Sotto tutti i cieli. Immagini e documenti del Museo Paolo Cresci per la storia dell’Emigrazione Italiana, è edito dalla Fondazione Paolo Cresci, a cura di Maria Rosaria Ostuni e Pietro Luigi Biagioni; progettazione grafica di Alessandro Sesti. In vendita presso il book shop della mostra e nella sede del Museo, in via Vittorio Emanuele, 3.
Orari visite e info: Lungo la scia di un’elica è visitabile dal 5 febbraio al 1 maggio 2011, a Palazzo Ducale, piazza Napoleone, Lucca. Sarà aperto da martedì a domenica (chiuso il lunedì), dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00. Già in programma un’apertura straordinaria lunedì 25 aprile.
La mostra è a ingresso libero. Sono disponibili visite guidate su prenotazione. Per informazioni: Fondazione Paolo Cresci per la storia dell'emigrazione italiana, Palazzo Ducale, Cortile Carrara, Lucca. Tel. 0583 417483; 0583 417484; fax 0583 417770; e-mail: info@fondazionepaolocresci.it ; sito web www.fondazionepaolocresci.it
LUNGO LA SCIA DI UN’ELICA: STORIE DI MIGRANTI DI IERI E DI OGGI
Venerdì, 28 Gennaio, 2011
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