Un tesoro storico, artistico e, per molti, soprattutto spirituale: presentati i risultati dei restauri dell'antica Pieve di San Lorenzo, una festa per il paese anche in onore di don Casimiro, il parroco di Segromigno in Monte, scomparso un mese fa, che volle fortemente l’intervento.
Un’opera realizzata col contributo di Fondazione Crl, per recuperare la Pieve dalle origini antichissime: l'edificio che vediamo oggi è molto diverso dalla chiesa medievale, di cui si ha notizia sin dall'inizio del IX secolo. Elevata a Pieve nell'anno 872, la struttura ha subito profonde trasformazioni nel corso dei secoli, già a partire dall'XI per arrivare sino agli inizi del XVI, che hanno portato all’attuale conformazione della la Pieve.
Una riqualificazione lunga e importante che Don Casimiro Matteucci ha seguito con passione sino agli ultimi giorni, mancando purtroppo di poco l’appuntamento con questa giornata di festa.
Il primo intervento urgente venne realizzato sulla facciata della chiesa, poi sulla parete esterna sud, sul tetto della cupola e sulle vetrate policrome. Più impegnativo il restauro dell'interno, nel corso del quale sono stati rinvenuti dipinti murali ottocenteschi, prontamente ripuliti, consolidati e ravvivati dal punto di vista cromatico.
Da ultimo il recupero è stato eseguito su tutti gli elementi lapidei, e nel mese di luglio l'intervento è stato completato, riconsegnando così il prestigioso edificio sacro all' ammirazione dei paesani e dei numerosi turisti, oltre che, naturalmente, all'esercizio del culto e al suo ruolo di punto di riferimento per la comunità.