Sono 36 i nuovi allievi della Scuola IMT Alti Studi Lucca che questa mattina (lunedì 19 novembre) hanno fatto il loro ingresso ufficiale alla Scuola con una cerimonia di benvenuto tenutasi nella Cappella Guinigi del complesso di San Francesco. Ad accoglierli sono stati il direttore di IMT, Pietro Pietrini, insieme ai docenti della Scuola, al sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini e al presidente della Fondazione Lucchese per l’Alta Formazione e la Ricerca, Marcello Bertocchini.
Con loro era presente anche l’intera comunità accademica della Scuola che fino a domani pomeriggio sarà impegnata nel secondo Simposio della ricerca, un momento di confronto che – in occasione dell’arrivo dei nuovi allievi – riunisce professori, ricercatori e studenti e condensa in due giornate una preziosa panoramica sulle linee di ricerca in atto alla Scuola e sui traguardi raggiunti nei diversi ambiti.
Ad aprire la cerimonia è stato Marcello Bertocchini, presidente di Flafr: «Gli enti che hanno contribuito alla nascita di questa Scuola, 13 anni fa, intesero riprendere il filo della storia che legò la città di Lucca allo studio e alla ricerca universitaria fin dal Basso Medioevo. IMT è oggi un luogo del sapere e dei saperi applicati, naturale espressione del ricco tessuto produttivo del territorio, del suo fertile mondo culturale e artistico. Un luogo da cui parte una relazione virtuosa tra studio, ricerca, economia e governo della città e da cui Lucca riceve un importante impulso per lo sviluppo».
Nel dare il benvenuto ai nuovi allievi, il professor Pietrini ha ribadito come la Scuola non conosca confini, né quelli tra scienze diverse, che ha saputo integrare con il suo approccio multidisciplinare, né tantomeno quelli tra popoli e persone. «Nessuna preclusione di genere, etnia, censo, orientamento sessuale, religioso o politico. L'unica discriminante sulla quale siete stati selezionati, a partire da quasi 1500 domande - ha detto Pietrini - è il merito. L'unico confine che la Scuola considera è quello che divide conoscenza da ignoranza. Nostro compito e desiderio è quello di spingerlo sempre più in là» ha concluso Pietrini invitando gli studenti a chiedersi sempre il perché delle cose con spirito critico.
La parola è passata poi ad alcuni studenti che già frequentano IMT e che hanno presentato ai nuovi colleghi la loro esperienza alla Scuola. Comune a tutti gli interventi, l’entusiasmo e il senso di appartenenza che nasce dalla consapevolezza di far parte di una comunità scientifica con una marcia in più. «Qui nel Campus studieremo assieme, mangeremo assieme, vivremo di fatto assieme. Questo implica una rete fittissima di rapporti interpersonali, che include docenti e ricercatori, che arricchirà la vostra vita personale e accademica come sta facendo con le nostre e vi fornirà stimoli incredibili» ha affermato Stella Simic, studentessa del terzo anno.
Gli studenti sono stati selezionati in base a standard internazionali e rigidi criteri meritocratici tra le 1419 domande giunte alla Scuola da tutto il mondo nel luglio scorso. Venti di loro sono italiani, sedici provengono da Brasile, Canada, Cina, Grecia, India, Iraq, Libano, Messico, Slovacchia, Spagna e Turchia. L’età media è di 26 anni e tra loro ci sono 20 maschi e 16 femmine.
Alla Scuola IMT frequenteranno uno dei programmi di dottorato in cui è articolata la proposta didattica: System Science, dedicato all’analisi di sistemi economici, tecnologici e sociali, o Cognitive and Cultural Systems, incentrato sull’analisi dei sistemi complessi di tipo sociale, cognitivo, psicologico e culturale. Con l'arrivo dei nuovi allievi, ciascuno dei quali ha diritto a una borsa di studio oltre a vitto e alloggio nelle strutture del Campus residenziale, IMT a oggi accoglie 155 dottorandi.