Se una raccolta d'arte configura il "ritratto spirituale" del collezionista, quella della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca è sicuramente la testimonianza di una sensibilità che trova il suo riferimento ideale nella sua stessa vocazione istituzionale: valorizzare la storia, l’arte e la cultura del territorio. E così, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, analogamente a quanto hanno fatto altre fondazioni di origine bancaria nei rispettivi territori di riferimento, ha iniziato, nel 1995, attraverso il recupero di opere strettamente attinenti alla storia artistica locale, a formare quella che oggi è divenuta una vera e propria collezione d’arte. Una collezione che viene presentata per la prima volta al pubblico nella sua integrità in una mostra concepita e voluta proprio dagli organi amministrativi della Fondazione e affidata, per la realizzazione, al Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti in collaborazione con la Soprintendenza di Lucca, in programma dal 7 maggio al 13 luglio nelle sale espositive della Fondazione Ragghianti, all’interno del complesso monumentale di San Micheletto, a Lucca. La collezione comprende oltre 80 opere, per la maggior parte dipinti (ma non mancano sculture, argenterie, maioliche, rarità bibliografiche), che guidano il visitatore in un coinvolgente viaggio nella storia dell’arte a Lucca. Infatti la caratteristica principale di questa raccolta, che abbraccia un arco temporale che va dalla fine del XIV agli inizi del XX secolo, è l’essere intimamente connessa alla cultura figurativa lucchese: tutte le opere acquistate sono prodotte da artisti lucchesi o anche da stranieri che a Lucca hanno operato. La mostra non vuole dare una visuale esaustiva della trama artistica lucchese, ma permette, attraverso una serie di flash, di seguire le trame salienti del tessuto del patrimonio artistico lucchese e del valore che assumono nel più ampio contesto culturale. Questo suggestivo “Viaggio nell’arte a Lucca” è concepito in modo da far dialogare le opere della collezione della Fondazione Cassa di Risparmio con oltre 50 opere conservate sul territorio o in altre realtà museali che con la raccolta della Fondazione hanno stretti legami e, anzi, a volte, una stessa origine. Questo sia per rendere più evidente la diffusione del gusto e più ampia la comprensione del diffondersi delle tendenze artistiche in un dato periodo storico, sia per puntare l’attenzione sulla personalità e sull’attività di artisti che, secolo dopo secolo, sono stati attivi in città partecipando alla definizione della sua immagine nel tempo. Non è un caso, peraltro, che una delle principali motivazioni dei singoli acquisti è stata quella di completare, sia pure parzialmente, complessi smembrati nei vari processi di dispersione che hanno interessato il patrimonio artistico locale: è il caso della tavola con San Giovanni Battista di Pietro da Talada – un singolare pittore di matrice culturale arcaicizzante attivo attorno alla metà del Quattrocento in alta Garfagnana - che qui riprende il suo posto accanto alla Madonna con il Bambino nel Museo di Villa Guinigi; entrambi parte di un trittico (purtroppo, il laterale destro e la predella mancano ancora all’appello) collocato un tempo nella chiesa di Rocca Soraggio. Così come è il caso dello scomparto di predella con la Deposizione dalla croce di Giuliano di Simone, autore tra i più rappresentativi del gusto della committenza locale tra Trecento e Quattrocento, che aggiunge un altro tassello alla ricomposizione di un polittico che non ha certo avuto vita non facile ed i cui resti, anzi parte di questi, sono oggi divisi tra la chiesa di Bargecchia e quella di Moriano Castello, sempre in provincia di Lucca. Alcune opere di uno stesso autore sono collocate in una sorte di ideale dialogo. Esemplare è il caso di due dipinti di soggetto profano di Pietro Ricchi, Allegoria dell’astronomia in veste di Urania e Giovane donna con Bambino e natura morta con polli, carciofi, limoni e brocche, che nella mostra sono posti a confronto con due opere di soggetto sacro dello stesso autore: Il miracolo di Sant’Antonio, conservato nella chiesa di San Francesco a Lucca e Santa Cecilia appartenente a una collezione privata, che permettono una lettura comparativa delle diverse cifre stilistiche dell’artista. In relazione tra loro, inoltre, anche tre opere dello scultore Matteo Civitali: il Cristo in pietà, un busto in terracotta con tracce di policromia della collezione, affiancato in mostra a quello marmoreo di uguale soggetto conservato nel Museo di Palazzo Guinigi a Lucca e alla foto dell’Altare del Sacramento della chiesa dei Santi Iacopo e Maria a Lammari. Sempre su questa linea, infine, il confronto tra opere di diversi autori, rappresentanti lo stesso soggetto, come nel caso dei due ritratti della poetessa lucchese Teresa Bandettini: quello di Angelica Kauffmann, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, e quello recentemente acquistato dal Museo Nazionale di Palazzo Mansi del pittore piacentino Gaspare Landi, uno dei protagonisti della pittura neoclassica italiana. L’inaugurazione della mostra si terrà mercoledì 7 maggio alle ore 18 e sarà preceduta dalla presentazione del catalogo scientifico della collezione, a cura di Maria Teresa Filieri, direttore del Centro Studi sull’Arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, e realizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio e da Maria Pacini Fazzi editore. L’esposizione resterà aperta tutti i giorni, lunedì escluso, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Ingresso gratuito offerto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Visite guidate su prenotazione. Per informazioni tel. 0583/467205 (dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00)