Dal 25 luglio al 3 agosto Lucca ospita la Summer School, promossa dall'Università di Bologna, dalla scuola alti studi Imt di Lucca e dal Centro Studi Cherubino Ghirardacci, con il patrocinio del Comune di Lucca e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Il tema che verrà sviluppato, attraverso un ricco programma di workshop e seminari, riguarda la valorizzazione dei patrimoni monastici dismessi, che prenderà le mosse dal caso di studio rappresentato dall'ex monastero Sant'Agostino delle monache Agostiniane a Vicopelago.
I patrimoni immobiliari degli enti religiosi hanno caratteristiche proprie: sono interi cosmi, formati da spazi dati al culto (cappelle e chiese) da saloni e luoghi per attività manuali e manifatturiere, poi giardini e orti, luoghi per gli incontri e la socialità. Nel paesaggio i conventi e i monasteri non sono “punti”, ma comparti territoriali. In più se del patrimonio delle chiese, grazie al Censimento avviato dalla Conferenza Episcopale Italiana (http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it), si inizia a conoscere la consistenza e il catalogo, del patrimonio degli ordini religiosi nella sua globalità non si sa nulla. Ciò è dovuto alla storica autonomia amministrativa e canonica di ciascun ordine o congregazione: ove qualcuno abbia sviluppato un’attenzione al proprio patrimonio culturale, sia in senso di censimento che di riuso, si tratta di esperienze singolari e distinte, che non prevedono o suppongono un osservatorio per collezionare best practice o, semplicemente, memorie.
La crescente scarsità negli ingressi alla vita consacrata lascia questo immenso patrimonio in una condizione emergenziale in tutta Italia. Soffrono maggiormente le case delle religiose semplicemente perché più numerose delle corrispondenti maschili. Dei circa 350 monasteri di vita contemplativa oggi presenti in Italia (monache claustrali), si stima che nei prossimi 10 anni, con gli attuali trend di ingresso, sarà costretto a chiudere il 60%. Considerando che la dimensione media di questi recinti del sacro è di circa 5000 / 6000 mq di superficie coperta, che cosa fare di questi grandissimi volumi? Davvero la sola via è trasformarli in resort per convegni o matrimoni?
La Summer School costituisce il primo tentativo di riflessione sistematica sul tema del riuso del patrimonio delle comunità religiose ed è pertanto un evento all’attenzione del Pontificio Consiglio della Cultura della Santa Sede e dell’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto della CEI di cui interverrà il direttore, mons. Valerio Pennasso. Fondamentale sarà il confronto con le realtà straniere. Esperienze Spagnole (Fondazione deClausura) e Francesi (Fondation des Monastères) si confronteranno con il più frammentato panorama italiano.
IL CASO DI STUDIO: L'ex monastero delle monache agostiniane di Vicopelago (nella foto)
La Summer School “Nuovi Scenari per Patrimoni Monastici Dismessi” si pone l’obiettivo di studiare strategie ripetibili, processi e atteggiamenti progettuali volti alla valorizzazione dei patrimoni culturali delle comunità religiose. Lo scopo è duplice: da un lato tratteggiare piani operativi esportabili, dall’altro mobilitare e costruire professionisti con una sensibilità adeguata alle peculiarità dei beni. Per raggiungere questi scopi la Summer School adotta come caso di studio l’ex monastero delle monache agostiniane a Vicopelago, messo a disposizione dalla Comunità Agostiniana Corpus Domini di Cento che attualmente lo possiede.