Una straordinaria cornice di pubblico: nessuno voleva mancare per laseconda delle «Conversazioni in San Francesco», organizzate dal comitato Nuovi Eventi per Lucca, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e di Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno/Banco Popolare.
Un folto pubblico, che oltre alla chiesa ha gremito anche la vicina Cappella Guinigi, ha avuto l'opportunità di conoscere Noa come donna e come artista: la cantante israeliana, intervistata per l'occasione dal direttore de La Nazione Pier Francesco De Robertis, non si è risparmiata, in un dialogo a tutto tondo su musica, cultura e sulla delicata situazione in Medio Oriente.
«La mia storia d'amore con l'Italia - ha raccontato la stessa Noa - è cominciata 24 anni fa, con il mio primo concerto in Italia, a Catania. Adoro tutto di questo Paese, la bellezza, la cultura, persino il suo caos, la lingua, la natura, questa sensazione di libertà che si respira e l'amicizia che vi circonda e dentro cui mi tuffo».
Noa si è poi soffermata sul suo legame con Napoli: «un luogo dell'anima», una città la cui cultura ben si lega, ha spiegato la cantante, con il retaggio musicale ebreo. «Mi sono avvicinata alla canzone napoletana per il quartetto di archi con cui abbiamo lavorato per dieci anni. Grazie a loro ho scoperto la musica napoletana, sono entrata negli angoli e negli anfratti della cultura napoletana».
Nelle domande di De Robertis ampia la parentesi sulla delicata situazione israeliana, che, tra dolore e speranza, è sempre presente nei testi di Noa.
«Il mio Paese sta vivendo una terza Intifada. Eppure credo che la situazione sia destinata a peggiorare ancora. Interrompere questo ciclo sarà assai complesso, perché per farlo serve coraggio. Un coraggio, però, che in questo momento storico non vedo. Sono però ottimista perché nei giovani israeliani vedo una nuova classe politica e intellettuale che sta crescendo con determinazione e credo che questo porterà al cambiamento. Non so quando questo avverrà. Io ora temo per il futuro mio e della mia famiglia, ma l'unica cosa da fare è andare avanti e sperare».
Il trio di Giovanni Tommaso ha poi accompagnato la cantante in uno straordinario concerto, evento conclusivo di Lucca Jazz Donna, in cui con generosità e grinta Noa ha dimostrato il proprio straordinario talento, la sua voce cristallina e potente, usata come un vero e proprio strumento. Con padronanza e grazia.