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“STANZE CON VISTA SULL’UMANITÀ”

Lunedì, 18 Febbraio, 2013
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“Identità perdute: la stanza dell’uomo”. Si inaugurato a Maggiano il nuovo spazio espositivo che la Fondazione Mario Tobino dedica alle donne e agli uomini che hanno vissuto nell’ex manicomio. Storie di cammini umani, che trovano spazio nel primo dei quattro ambienti dell’itinerario emotivo “Stanze con vista sull’umanità” che, partendo dalla profonda disperazione, giunge all’umanizzazione del malato psichiatrico.

In quello che è l’ampliamento e il completamento del percorso museale, realizzato grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, i moltissimi visitatori che arrivano a Maggiano soprattutto nelle aperture straordinarie dell’ultimo fine settimana di ogni mese possono trovare una parete della memoria con un mosaico composto dalle fototessere di alcuni delle migliaia di volti che hanno percorso queste stanze, da osservare nella penombra, dietro ad una rete metallica. In alto sono riportate alcune frasi di Mario Tobino, guida narrante dell’intero percorso. Gli elementi e gli arredi della stanza, valorizzati con un gioco di luci, raccontano l’atmosfera della vita al manicomio e ciò che i pazienti vedevano dentro e fuori le loro finestre. Al centro dello spazio sedie, una lettiga, una poltrona odontoiatrica. E, in sottofondo, la riproduzione audiofonica dei racconti di chi ha vissuto il manicomio.

Il resto del percorso è formato dalla seconda sala, con una selezione di strumenti scientifici dell’ospedale psichiatrico di Maggiano (elettroshock, camicie di contenzione, guanto volumetrico di Patrizi e strumenti chirurgici); dalla terza sala, dove si possono osservare oggetti della quotidianità, lavori ed opere artistiche realizzati dai malati, e, salendo le scale, dall’ultima: il luogo della poesia dove la malattia mentale si trasfigura nello spazio magico della letteratura di Mario Tobino e i sensi del visitatore, provati dalla visione dell’abisso dell’esistenza, si liberano nella contemplazione della bellezza della natura di Maggiano, nell’ascolto e lettura dei messaggi poetici di Tobino, nel piacere della conversazione in un luminoso spazio senza tempo tra i profumi e i suoni del bosco.