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RI-USCIRE: PRIMI BILANCI E ALCUNE NOVITA'

Giovedì, 27 Gennaio, 2022
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Oltre 500 tra prestiti e aiuti economici concessi per aiutare chi si è impoverito per la crisi innescata dalla pandemia. A due anni dall'avvio dell'iniziativa sostenuta da una grande alleanza di partenariato pubblico-privato che coinvolge la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, la Provincia e i suoi Comuni, l'Arcidiocesi di Lucca e attori del terzo settore, il progetto ha risposto a molte richieste di aiuto di persone che hanno subìto un processo di impoverimento a causa della pandemia. I Centri di ascolto parrocchiali, dei soggetti del terzo settore e dell'associazione Fondovivere, presenti in tutto il territorio provinciale, in questi due anni, hanno accolto soggetti vulnerabili, vittime di processi di impoverimento a causa del Covid-19 proponendo un sistema integrato di azioni economiche finanziarie e di accompagnamento sostenuto da un "Fondo solidale per la ripartenza". Ancora oggi il "Fondo solidale per la ripartenza" rappresenta uno strumento in grado di supportare il superamento dei processi di impoverimento dovuti all'emergenza economico-finanziaria, evitando la loro evoluzione in condizioni di povertà stabile, favorire la creazione di microcircuiti di economia di prossimità e di solidarietà di bassa soglia nelle comunità, accompagnare percorsi di ri-attivazione lavorativa. Al fine di rendere il "Fondo solidale per la ripartenza" ancora più presente nei contesti territoriali e intercettare più persone Cgil, Cisl e Uil, a partire dal mese di febbraio, metteranno a disposizione le loro sedi per accogliere le richieste di aiuto dei cittadini e inviarle ai Centri di ascolto per la formalizzazione delle richieste. Da agosto 2020 a dicembre 2021 sono state accolte in totale 547 domande, di cui 214 prestiti di emergenza e 333 aiuti di solidarietà. Sono stati erogati 777.471 euro di cui 440.081 di prestiti di emergenza e 337.390 di aiuti di solidarietà.

Ri-Uscire è uno strumento innovativo perché costruisce percorsi di ripartenza che si basano sulla prossimità alle persone ed è promosso da un'ampia rete pubblico-privato che, oltre a garantire le risorse economiche, realizza percorsi di accompagnamento.