Si deve ad una studiosa tedesca la prima, rigorosa ricerca su un movimento artistico che, affermatosi a cavallo tra fine Ottocento e primo Novecento, ha lasciato anche a Lucca una forte impronta, soprattutto nell’architettura delle residenze private della borghesia locale, sorte all’inizio del secolo scorso nell’immediata periferia della città. “Il Liberty a Lucca, architetture e committenti di primo Novecento” è infatti il titolo del volume di Ulrike Ilg, ricercatrice dell’Università di Heidelberg, attualmente in forza all’Istituto germanico di storia dell’arte di Firenze, presentato nell’auditorium di San Micheletto. Il volume, realizzato da Maria Pacini Fazzi editore, ha dunque il merito di contribuire alla ricostruzione di una pagina fondamentale nella storia del novecento lucchese: la pagina del Liberty, una vicenda artistica non certo occasionale, di cui la città conserva numerose e pregevoli testimonianze nelle ville e nelle palazzine che fanno da corona esterna al centro storico. Un patrimonio architettonico che non ha trovato finora, da parte della critica, un’adeguata attenzione, sia per la sua importanza, sia per il suo valore estetico e culturale. Il merito del volume è anche quello di proporre, attraverso un’indagine svolta attingendo a giornali e pubblicazioni dell’epoca, il clima nel quale nacque il Liberty lucchese, con osservazioni sulle condizioni economiche, sociali e artistiche che determinarono lo sviluppo dell’architettura cittadina attorno al 1900. Una ricerca arricchita con l’analisi delle tipologie e degli stili e completata da un ampio catalogo che raccoglie informazioni più particolareggiate sulla storia dei vari progetti e dei loro rispettivi committenti: un ventaglio di dati e notizie utili a valutare e comprendere appieno i fattori che influenzarono la realizzazione dei fabbricati. La pubblicazione, che si avvale del patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, è stata presentata dalla professoressa Maria Adriana Giusti, della Facoltà di Architettura al Politecnico di Torino e presidente dell’Opera delle Mura, e dall’architetto Giorgio Marchetti, del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Architetti.