Un volume “su” Giannetto Salotti, ma anche un volume “per” Giannetto Salotti. E' stato presentato il catalogo delle opere dello scultore lucchese, intitolato “L’officina dell’Arte”, curato da Arianna Baldoni per Maria Pacini Fazzi Editore.
Una monografia, come si diceva, realizzata anche “per” Salotti; un’idea nata nel 2018 anche con l’intento di tributare un doveroso omaggio all’artista nel centenario della sua nascita.
Tra le pagine di questa agile ed elegante pubblicazione sono proprio le opere del maestro a ‘raccontare’ un carriera fatta di sperimentazioni, ricerca e ispirazione. Tante le immagini che ci comunicano quel senso plastico e mutevole della forma, della geometria e della figura umana, che accompagnò tutta la produzione di Salotti, scultore d’istinto, ma anche di grande studio.
La sua storia artistica e, più in generale, la sua esistenza, hanno infatti sempre vissuto nel dialogo tra il Salotti autore e il Salotti professore. Due aspetti della sua carriera che si alimentarono reciprocamente, rinnovando di continuo gli interessi e la spinta all’innovazione tanto dell’artista quanto del docente.
Tutti elementi che ritroviamo in questo volume, corredato da apparati imprescindibili come l’elenco delle mostre personali e collettive cui partecipò, e una curata antologia critica, in cui si riconoscono i tratti di un artista che ebbe la capacità di imporsi nello scenario culturale del Novecento, esponendo a fianco di mostri sacri ma sempre mantenendo un’identità personalissima e un inestimabile legame con le proprie radici.
Una figura complessa, una carriera articolata, ricostruite grazie all’impegno di Arianna Baldoni, critico d'arte, curatore e giornalista di origini lucchesi, nonché docente di Storia dell’arte contemporanea e Storia del cinema e del video presso l'Accademia di Belle Arti “Aldo Galli” di Como – IED. Una ricostruzione realizzata con passione, riconoscendo all’artista “un percorso artistico di notevole valore”, in particolare perché “per lui l’arte era ancora un valore allo stato puro, umano e spirituale, e aver realizzato questo volume ha significato per noi restituire, a lui e alla città, consistenza e identità nella convinzione che Lucca ne promuova e ne conservi l'opera”.