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PAOLO RUMIZ IN SAN FRANCESCO: UN CANTO PER L'EUROPA

Venerdì, 11 Ottobre, 2019
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Le Conversazioni in San Francesco 2019, promosse dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, quest’anno dedicate al tema “Conquiste. Rivoluzioni oltre i muri”, proseguono sabato 19 ottobre, con una matinée per le scuole.  Alle ore 10.00, nella Chiesa di San Francesco si terrà un incontro tra narrazione e musica, dal titolo ‘Un canto per l’Europa: oltre le frontiere’. Il giornalista e scrittore Paolo Rumiz con il Maestro Igor Coretti Kuret racconterà la storia di ESYO, European Spirit of Youth Orchestra, insieme ad alcuni ragazzi che ne fanno parte.

 

L’orchestra, fondata nel 1994 dal triestino Igor Coretti Kuret, è un progetto unico nel panorama internazionale, composta esclusivamente da giovanissimi musicisti (tra gli 11 e i 18 anni) selezionati nei Conservatori e nelle Scuole di musica di 21 paesi europei. Con la musica e le parole, loro che per stare insieme hanno superato ogni barriera linguistica e territoriale, raccontano, contro il rinascimento di ogni muro, di chi si è trovato e si trova tuttora a oltrepassarli: per lavoro, per paura, per fame o a volte semplicemente per curiosità, amore e inquietudine.

 

Dal 2015 i ragazzi di Esyo, accompagnati dalla voce narrante di Paolo Rumiz, stanno girando il paese raccontando storie. La collaborazione nata con il progetto Tamburi di pace, è un sodalizio che vede i testi di Rumiz dialogare con la musica, ogni anno su un tema diverso.

 

In questo evento, ideato per Lucca, i testi, recitati dallo stesso scrittore, si intrecceranno con le musiche di compositori quali Korsakov, Ravel e Beethoven eseguite da alcuno dei musicisti senior dell’orchestra.

 

«Non conosco nessuna metafora più perfetta di ciò che potrebbe essere l’Europa». Ci dice Rumiz a proposito dell’ensamble di Esyo. «Un'Europa fatta di giovani che parlano tra loro con la freschezza e il potere della musica. Un'Europa diversa, ben più importante di tante relazioni ministeriali».

 

Paolo Rumiz è giornalista e scrittore triestino, attento cultore delle storie del passato dimenticate volutamente o per convenienza è stato inviato del quotidiano «Il Piccolo» negli anni dei grandi cambiamenti a Est di Trieste, e poi di «Repubblica», esperto del tema Heimat e delle identità in Italia e in Europa, dal 1986 ha seguito gli eventi dell’area balcanico- danubiana, coprendo gli anni difficili della guerra jugoslava, specializzandosi poi in reportage di viaggio. Nel novembre 2001 è stato inviato a documentare l’invasione dell’Afghanistan. Da quindici anni realizza ogni agosto un lungo feuilleton di esplorazione negli spazi più arcani d’Italia e dello spazio euro-mediterraneo.

 

Si ricorda che l’ingresso è libero e gratuito.