Una proposta di rigenerazione urbana dalla quale potranno nascere spazi destinati a uffici, appartamenti e attività commerciali e artigianali, con il recupero di quasi 30 mila metri quadrati fra superfici chiuse, aree pedonali - coperte e scoperte – e con la dotazione di importanti servizi e infrastrutture, tra cui un sistema diffuso di parcheggi con 425 posti auto pubblici.
Sono queste le parole con cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca presentò, lo scorso mese di febbraio, il progetto di riqualificazione e valorizzazione dell’area dell’ex Manifattura esclusa dal programma PIUSS (Piano Integrato di Sviluppo Urbano Sostenibile). Parole che il presidente Marcello Bertocchini ha ripetuto nei giorni scorsi durante l’assemblea dei soci dell’ente di San Micheletto, nel ricordare i capisaldi della grande operazione che la Fondazione intende realizzare attraverso COIMA SGR. “Una partnership – sottolinea oggi Bertocchini - che rappresenta una vera e propria garanzia, in aggiunta alla credibilità che mi auguro si voglia riconoscere alla Fondazione, per tutto quello che ha fatto in questi anni per il territorio e nell’interesse dell’intera comunità provinciale: enti pubblici, volontariato, enti sanitari e assistenziali, mondo della scuola, della cultura, dello sport e del terzo settore”.
COIMA, infatti, è una società leader nell’investimento, realizzazione, sviluppo e gestione di patrimoni immobiliari. Fra le iniziative recenti più importanti, ricordiamo il progetto Porta Nuova a Milano, uno dei più prestigiosi piani di riqualificazione urbana d’Europa. Sempre questa società, inoltre, ha elaborato COIMA City Lab Charter, un codice etico che stabilisce le linee-guida per lo sviluppo responsabile dei progetti urbanistici, che dovranno essere sempre più a servizio del bene comune, creare un’identità di appartenenza, generare un senso di “luogo”, integrarsi con il territorio, seguirne l’evoluzione e contribuire a creare un ambiente più sano, anche attraverso la promozione della biodiversità e della cultura green.
Ad esempio, si parla insistentemente, in queste settimane, di cosa accadrà al Baluardo di San Paolino, secondo la proposta di Project Financing presentata da COIMA. L’obiettivo, così come si evince dal progetto, è di integrare il Baluardo con il resto della Manifattura e di aprire alla città i nuovi spazi recuperati, in particolare attraverso il Baluardo ed un nuovo passaggio di collegamento con le mura in prossimità della casermetta, per comporre un sistema di aree pedonali aperte al pubblico, continue e permeabili.
Il progetto, inoltre, prevede la sistemazione del verde esistente, con l’ampliamento del sistema di ombreggiatura e l’integrazione di nuove aree fruibili dalla cittadinanza quali - a titolo di esempio - l’inserimento di nuove sedute, un’area attrezzata per lo sport e la cultura, un punto di ristoro e piccoli servizi per incentivare la sosta. Il gestore inoltre assume l’obbligo di manutenzione e cura delle aree pubbliche oggetto di concessione.
L’obiettivo è quello di rendere il Baluardo di S. Paolino ancor più attrattivo e farlo diventare una “destinazione” nel consueto percorso lungo le Mura. A questo scopo, attraverso un’apposita concessione, la Fondazione si propone di organizzare numerose attività ed eventi di carattere culturale, musicale, sportivo e sociale, ampliando così l’offerta di servizi e occasioni di aggregazione per la cittadinanza. Il tutto, secondo le linee indicate dalle best practice, e cioè dalle pratiche migliori applicate nel mondo per la gestione dei maggiori parchi cittadini, declinandole comunque nel rispetto della storicità dei luoghi e della tradizione Lucchese.
Anche questo, nello spirito della piena ‘restituzione’ alla città, di un bene che è e resterà della comunità lucchese, la quale potrà fruire della mura come è sempre accaduto. Peraltro, le stesse attività che saranno proposte dovranno in ogni caso essere approvate e condivise anticipatamente dal Comune.