La bandiera dei Carbonari risalente alle Cinque giornate di Milano del 1821, le lettere autografe di Mazzini e Garibaldi, alcune camicie garibaldine e le bandiere della Guardia Nazionale. E ancora, fotografie, armi, divise e attrezzature da campo, oggetti di uso quotidiano e preziosi documenti che costituiscono un archivio storico di notevole interesse sulla storia italiana tra il 1821 e la Prima Guerra Mondiale. Questo il patrimonio custodito nel Museo del Risorgimento al piano terra di Palazzo Ducale che, grazie ai contributi di Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e Regione Toscana, presto tornerà ad essere luogo di memoria storica e consapevolezza sociale per i lucchesi.
La collezione è costituita da rilevanti cimeli storici, opere d’arte, significativi materiali documentari, preziose testimonianze che rappresentano la memoria di un periodo fondamentale nel contesto storico nazionale e del contributo ad esso fornito dalla città e dall’intera provincia di Lucca.
Da ricordare le numerose testimonianze dei valorosi episodi e dell’eroico sacrificio dei quali è stata protagonista la popolazione del territorio lucchese. Alcuni cimeli importanti sono quelli appartenuti all’eroe lucchese Carlo del Prete.
I lavori sono resi possibili grazie ai 180 mila euro messi a disposizione dalla Regione Toscana e dai 95 mila euro di contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.
Il progetto
Il progetto complessivo, elaborato grazie anche alla collaborazione della Fondazione Promo P.A., prevede la ristrutturazione dei locali e degli impianti, la ridefinizione del percorso espositivo e la progettazione degli opportuni strumenti di promozione e divulgazione per far conoscere il museo.
Dopo lo smantellamento della precedente esposizione, la collezione è stata trasferita in un deposito adatto alla corretta conservazione, dove gli oggetti resteranno per tutta la durata dei lavori sulle strutture.
Prima di essere spostati, i cimeli sono stati inventariati secondo quanto previsto dalle direttive della Soprintendenza, presso i cui laboratori si è svolto gran parte del lavoro: si è proceduto alla pulitura dei reperti tessili prima di riporli nell’imballaggio; agli interventi di restauro sui quadri, i gessi e le sculture maggiormente compromesse sono a buon punto come l'inventariazione ed il restauro dei documenti cartacei.
Una volta conclusi i lavori alle strutture e alle stanze che ospiteranno il museo – lavori che sono in fase di conclusione – si procederà a ridisegnare il percorso espositivo in base ai criteri della museologia contemporanea. L’esposizione sarà articolata lungo la linea del tempo che scandisce i principali avvenimenti della storia risorgimentale e si concluderà con un accenno alla 1° Guerra Mondiale mentre uno spazio dedicato sarà riservato a personaggi ed eventi della storia risorgimentale locale.
Per coinvolgere e interessare soprattutto i giovani e i ragazzi delle scuole è prevista la realizzazione di una sala “immersiva” che introduce al percorso di visita del museo, favorendo un'esperienza multisensoriale per avvolgere il pubblico con immagini, filmati, disegni, oggetti del Museo e una specifica colonna sonora.
Saranno acquistati pannelli e strumenti multimediali necessari per rendere i contenuti del museo più evocativi e coinvolgenti mentre i testi illustrativi saranno in italiano e in inglese. È prevista, inoltre, la progettazione di percorsi di didattica museale e la predisposizione dei relativi materiali per le scuole.
Il percorso di visita sarà inoltre caratterizzato da un'attenzione particolare all'accessibilità per garantire a tutte le categorie di utenti la piena e soddisfacente fruizione del Museo.
Per promuovere e far conoscere il museo è in fase di progettazione un piano di comunicazione corredato da idonei strumenti di divulgazione.
Precedenti interventi
Negli anni passati sono già sono stati avviati alcuni interventi per restaurare importanti reperti, azione svolta in collaborazione con l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, l’Associazione AssoArma,. Tra questi, il recupero del Seggio di Antonio Mordini, prodittatore di Garibaldi in Sicilia e Senatore nel primo parlamento italiano, la giubba rossa e il berretto di Tito Strocchi, giovane garibaldino lucchese la cui nobile e breve esistenza rappresenta un esempio di coerenza con i valori e i principi della gioventù dell’epoca (amor di patria, rifiuto di qualunque forma di oppressione e dispotismo, ricerca appassionata di una risposta politica a una sempre più urgente ‘questione sociale’).