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LA FORTEZZA DI VERRUCOLE TORNA A VIVERE

Lunedì, 30 Luglio, 2012

A San Romano in Garfagnana è tornata a vivere la Fortezza di Verrucole: si è infatti inaugurata, dopo un restauro durato quasi vent’anni, l’antica struttura che ancora oggi costituisce un polo emergente del sistema di fortificazioni della Garfagnana.
Costruita dalla famiglia Gherardinghi, la fortezza risale ad un periodo compreso tra il X e il XIII secolo. In seguito, nel 1296, passò nelle mani dei Lucchesi che la affidarono alla consorteria dei Guidiccioni. Nel 1328 Spinetta Malaspina, marchese ghibellino e condottiero di ventura, se ne impadronì e la tenne fino al 1345. La fortezza di Verrucole fu quindi abbandonata fino all’arrivo della dinastia estense.
Nel 1429 una parte della Garfagnana passò sotto il dominio della famiglia Este di Ferrara. La Fortezza di Verrucole venne restaurata e trasformata in una ‘cittadella’ costituita da due rocche, una quadrata e una circolare (Rocca Quadra e Rocca Tonda), governate da due distinti castellani. Leonello d’Este restaurò la rocca quadrata e costruì una rocca tonda, in seguito inglobata nella struttura cinquecentesca. Tra il 1522 e il 1525 il poeta Ludovico Ariosto ebbe la carica di commissario in Garfagnana e si occupò di riorganizzare i presidi militari, tra cui Verrucole. Nella seconda metà del XVI secolo il duca Alfonso I d’Este inviò l’architetto Marc’Antonio Pasi ad adeguare la fortezza alle nuove esigenze belliche: venne così costruita l’attuale rocca poligonale. Alla metà del ‘700 la fortezza perse la sua originaria funzione strategico-militare. Le sue strutture vennero comunque mantenute in efficienza e restaurate in diverse occasioni dagli ingegneri ducali.
Tra la fine del ‘700 e i primi dell’800, sotto la dominazione francese, il presidio di Verrucole fu messo all’asta, ma rimase invenduto. I prati, le vigne e gli orti interni al recinto del forte vennero da allora affittati e usati come terreni per la coltivazione. L’intero complesso fu venduto a privati nel 1866.
Nel 1986 l'Amministrazione Comunale di S. Romano in Garfagnana entra in possesso della Fortezza di Verrucole, acquistandola dalla famiglia Angeloni-Bresciani.
Fin dai primi anni '90, sebbene con scarse risorse ma con grande coraggio e volontà, nell'intenzione di evitare ulteriori crolli e il protrarsi nel tempo dello stato di avanzato degrado, l'Amministrazione ha dato avvio ai lavori di restauro e recupero sotto la guida dell’arch. Gianclaudio Papasogli Tacca di Firenze esperto di restauro a cui fin dall’inizio fu affidato l’incarico di restauro e recupero generale, che con costante attenzione ha seguito tutte le fasi dei lavori sino ad oggi, di concerto con la Soprintendenza ai beni architettonici di Lucca, cercando di coinvolgere altri enti e diverse risorse finanziarie, per dar vita ai diversi cantieri.
I primi lavori hanno avuto l'obiettivo di far riemergere attraverso una prima ripulitura della vegetazione, una campagna di scavi archeologici e attente ricerche delle fonti storiche i caratteri complessi e diversi della genesi della Fortezza, consentendo non solo di evidenziare il suo valore di "monumento", ma anche di porre le basi per i successivi interventi di restauro e di recupero.
A partire dal 2006 grazie ai finanziamenti della Comunità Europea, della Regione Toscana, del Ministero dei Beni Culturali, di Arcus, del Gal nonché della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca è stato possibile procedere al recupero della struttura dotandola di una precisa finalità museale.