Lorenzo Viani a Lucca, il grande artista viareggino celebrato in una mostra nella chiesa di San Franceschetto dal titolo “La chiesa, i borghesi, il popolo. Il Sant’Andrea di Lorenzo Viani” aperta fino al 28 maggio e visitabile nei week-end.
VIANI E LUCCA
Sì, Viani a Lucca, perché il suo legame con questo territorio è profondo e articolato. Innanzitutto le radici: lucchesi erano i genitori, Rinaldo ed Emilia, che ‘approdarono’ in Versilia al servizio dei Borbone nel Palazzo Reale del Viale dei Tigli tra la darsena viareggina e Torre del Lago.
Lucchesi anche gli esordi della sua formazione artistica, indirizzato da Plinio Nomellini all’Istituto di Belle arti della città. E infine l’epilogo della sua straordinaria parabola di autore, scrittore, pensatore e uomo, quando la malattia lo condusse in quel di Maggiano, dove ritraeva la sfortunata popolazione del manicomio.
LA MOSTRA
Da questo legame nasce l’idea, condivisa dall’amministrazione comunale di Viareggio e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, di una mostra, piccola ma preziosa, da inserire nel percorso iniziato con l’esposizione ospitata nel 2022 alla Villa Paolina di Viareggio, basata sul Viani promotore nazionale ed internazionale della figura di P. B. Shelley nel bicentenario della morte del poeta. Un programma culturale proseguito, sempre nel 2022, con la pubblicazione di estratti del libro dell’autore viareggino Il cipresso e la vite e culminato, nel 2023, con la una valorizzazione della sua produzione propriamente artistica, attraverso la grande mostra al dannunziano Vittoriale degli Italiani e tramite questa ‘incursione’ del Sant’Andrea in San Franceschetto, in arrivo dalla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea (GAMC) “Lorenzo Viani”.
L’OPERA
Realizzata con una tecnica decisamente singolare, l’opera trova probabilmente il suo soggetto principale nella chiesa stessa, un edificio storico della Viareggio antica, la “chiesa dei pescatori” che logicamente ricopriva un ruolo ben preciso nell’immaginario locale. In questo contesto Viani ambienta un canovaccio di quotidianità, in cui il bianco nitido della facciata fa da sfondo all’incontro di quell’umanità varia (i borghesi e il popolo appunto) che era spesso oggetto delle attenzione dell’artista, qui raffigurati in uno spietato, caricaturale e quasi gustoso contrasto tra una pingue ricchezza e una malconcia povertà.
La mostra, a ingresso gratuito, rimarrà aperta dal 22 aprile al 28 maggio nei giorni di venerdì, sabato e domenica, con orario 10-19. Aperture straordinarie il 24 e il 25 di aprile.