Con l’acquisto di 10 appartamenti a Stiava, nel comune di Massarosa, si è conclusa la grande operazione di “housing sociale” promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca in collaborazione con Provincia, Fondazione “Casa” e Regione Toscana.
L’operazione è partita oltre un anno e mezzo fa e si è perfezionata nei mesi scorsi con lo stanziamento di circa 9 milioni di euro, da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, e con l’acquisto dei primi 53 alloggi, ai quali si sono aggiunti, in questi giorni, i 10 del condominio “Le tre fontane”, in via dei Lavatoi, a Stiava, acquisiti a un prezzo complessivo di 2 milioni e 400 mila euro. Alloggi che, attraverso la Fondazione “Casa” della Provincia di Lucca, vengono affittati a canone sostenibile.
“Con questo progetto – afferma il Presidente della Fondazione, Arturo Lattanzi – si è voluto creare una vera e propria rete di sostegno sociale sul fronte abitativo per aiutare le famiglie e i singoli che, pur avendo una fonte di reddito, non guadagnano così poco da poter accedere ai bandi per l’assegnazione di una casa popolare, né abbastanza da permettersi di affacciarsi sul libero mercato”.
Soddisfatto anche Franco Mungai, nella sua duplice veste di sindaco di Massarosa e di responsabile tecnico della Fondazione Cr Lucca: “Il problema dell’emergenza abitativa – afferma – ha ormai assunto, anche nel nostro Comune, un rilievo che la crisi economica rischia di far esplodere in maniera preoccupante. Il numero dei cosiddetti ‘nuovi poveri’ sta crescendo a dismisura; ed è anche a questa nuova categoria sociale che si rivolge questo progetto”.
Grazie a questo investimento di 9 milioni di euro e in virtù del vincolo di 25 anni rispetto al canone sostenibile, la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ha ottenuto dalla Regione Toscana un contributo di circa 4 milioni di euro che sono stati “girati” alla Fondazione Casa, che, a sua volta, li utilizzerà per l’acquisto e la ristrutturazione di un’altra cinquantina di alloggi di proprietà della Diocesi e di altri enti pubblici e privati. Di questi immobili, almeno trenta saranno “alloggi di transizione”, considerati una vera e propria valvola di sfogo per tutti i Comuni che, negli ultimi mesi, si sono trovati di fronte a un numero di casi di emergenza abitativa senza precedenti.
Sono tre, in particolare, gli elementi qualificanti del progetto: l’acquisto degli appartamenti consente di eliminare dal mercato numerosi immobili invenduti, dando così una boccata d’ossigeno alle imprese edili. La ristrutturazione di altri 50-60 alloggi, resa possibile dal contributo della Regione che la Fondazione Cassa di Risparmio ha deciso di girare alla Fondazione Casa Lucca, ha permesso di dare lavoro a numerose ditte, ad artigiani e fornitori di servizi, di creare nuova economia e di sostenere l’occupazione.
Infine, questa operazione – che per il momento è l’unica del genere realizzata in Toscana – non prevede consumo di nuovo suolo e consente una distribuzione delle abitazioni a “macchia di leopardo”, e cioè su tutto il territorio provinciale. In questo modo, quindi, si è evitato di creare sacche di disagio concorrendo a un’integrazione più serena all’interno della comunità delle famiglie.