La Messa Arcaica, canzoni spirituali per voce e orchestra, di Franco Battiato chiuderà il 19 dicembre, alle ore 21, nella Basilica di San Frediano, la rassegna “Lucca in musica”. Lo spettacolo, programmato anche quale Concerto di Natale 2003, si annuncia di grande attrattiva per il grande pubblico, sia per lo spessore artistico e culturale della composizione, sia, soprattutto, per la notorietà del raffinato cantante-compositore siciliano. Franco Battiato ha composto la Messa Arcaica fra il 1992 e il 1993, seguendo lo spirito delle parti canoniche, e cioè Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus e Agnus Dei. La composizione segue le precedenti esperienze nella musica sacra: il terzo atto dell’Opera lirica Genesi, il confronto con il canto gregoriano nell’Opera Gilgamesh, le canzoni mistiche composte a partire dal 1988 e contenute nelle raccolte “Fisiognomica”, “Come un cammello in una grondaia” e “Café de la paix”. Il carattere musicale della Messa è dato da uno stato particolare vicino alla contemplazione, originale rispetto alle altre della tradizione classica: i temi sonori tipici di Battiato creano una dimensione prossima alla meditazione. I testi canonici si rivestono dello spessore antico, la parola sacra sembra perdere ogni carica emotiva e ci fa ricordare la grande essenza del proprio significato. Nato nel 1945 in provincia di Catania, Franco Battiato si è dedicato, nel corso degli anni Settanta, alla musica elettronica e sperimentale. La sua fase di ricerca e di sperimentazione più “arrabbiata” è della seconda metà degli anni Settanta: album come L’era del cinghiale bianco, Patriots, La voce del padrone e L’arca di Noè lo proiettano verso un successo da rockstar, con vendite da capogiro. Con la prima opera lirica Genesi, nel 1987 inaugura una doppia carriera di compositore serio, usando linguaggi più “alti”. Gilgamesh del 1992 è la sua seconda e più matura opera lirica. Altri album importanti per la Emi, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dell’ultimo decennio, sono Fisiognomica, Giubbe rosse, Come un cammello in una grondaia, che contiene tra l’altro l’interpretazione ‘leggera’ di quattro lieder romantici di Beethoven, Brahms, Wagner e Martin-Berlioz, e Caffè de la Paix. Nel 1994 Battiato inaugura un’intensa collaborazione e un proficuo scambio culturale col filosofo Manlio Sgalambro, che scrive il libretto dell’opera teatrale Il cavaliere dell’Intelletto dedicata a Federico II. I due congegnano insieme anche un primo album di canzoni, L’ombrello e la macchina da cucire. L’Imboscata, uscito nel 1996, è il primo capitolo della “nuova era” con la casa discografica Polygram (oggi Universal Music). Nel 1997 cura la regia de “Gli Schopenhauer”, commedia pessimistica di Manlio Sgalambro. A settembre del 1998 esce Gommalacca, che contiene il singolo di grande successo “Shock in my town”, album con il quale l’artista ha proseguito il discorso musicale iniziato con L’imboscata, arricchendolo ulteriormente di sonorità dure e spigolose. Il 22 ottobre 1999 viene pubblicato Fleurs, album nel quale Franco Battiato interpreta 10 canzoni altrui e 2 inediti, e che gli vale la targa di Miglior Interprete all’edizione 2000 del Premio Tenco. “Campi magnetici”, la musica per balletto che Franco Battiato ha composto per il Maggio Musicale Fiorentino, diventa un CD pubblicato il 9 giugno 2000 da Sony Classical. Il 13 aprile 2001 esce invece il primo album di musica pop di Franco Battiato per l’etichetta Columbia/Sony Music dal titolo Ferro battuto. Scritto a quattro mani con il filosofo Manlio Sgalambro, l’album contiene 10 brani prodotti e arrangiati dallo stesso Battiato. Nove brani inediti su dieci, con la partecipazione di alcuni prestigiosi “ospiti”, primo fra tutti Jim Kerr dei Simple Minds, che duetta con Battiato in Running against the grain, poi la voce di Natacha Atlas e gli archi della London String Orchestra. Il 30 agosto 2002 esce Fleurs3, prosecuzione ideale del primo disco di cover. E’ primo in classifica e si segnala tra i 20 album più venduti del 2002. Parallelamente Battiato scrive insieme a Sgalambro, la sceneggiatura di Perduto Amor, film opera prima dell’eclettico musicista siciliano. Il film, uscito nelle sale nel maggio 2003, narra il percorso formativo di un bambino/ragazzo siciliano nella Sicilia e nella Milano degli anni 50 e 60.