Due protagonisti per la nuova mostra promossa dalla Fondazione Ragghianti: il francese François Morellet (Cholet, 1926), uno dei più grandi e celebrati artisti viventi, tra i maestri indiscussi del contemporaneo, e Mario Ballocco (Milano, 1913-2008), pittore e teorico di enorme talento e genio pionieristico, di cui è in atto da alcuni anni la riscoperta.
Una doppia personale curata da Paolo Bolpagni, che rappresenta il primo tentativo, mai compiuto finora, di accostare i percorsi di due artisti che non si conobbero, ma, soprattutto in alcune fasi delle rispettive carriere, imboccarono “parallelamente” strade analoghe e molto anticipatrici.
I due furono, uno in Francia e l’altro in Italia, precursori, già all’inizio degli anni Cinquanta, di molti aspetti dell’arte cinetica e programmata (e in certa misura anche della Optical Art), che sarebbe esplosa come tendenza generale nel decennio successivo.
Nelle sale espositive si ritrova l’attenzione alle questioni percettive, alla visione e al movimento, al problema della forma e del colore, all’interdisciplinarietà e al rapporto con il design sono elementi che ritroviamo precocemente sia in Ballocco, sia in Morellet. Persino alcuni fattori costituitivi del loro lessico artistico mostrano somiglianze insospettabili: basti confrontare le “trame” del francese con i “reticoli” dell’italiano.
I parallelismi, insomma, sono numerosi e calzanti, a tratti sorprendenti, soprattutto fino ai primi anni Sessanta, quando Morellet, allora esponente del GRAV (il parigino “Group de Recherche d’Art Visuel”), comincerà a sperimentare l’utilizzo del neon e della multimedialità, mentre Ballocco – fermo restando il suo lavoro pittorico – imboccherà la strada del teorico e dell’esperto di problemi cromatologici, anche nell’ambito applicativo e degli studi sul design.
Il catalogo, delle Edizioni Fondazione Ragghianti Studi sull’Arte, è firmato dal curatore della mostra Paolo Bolpagni e contiene anche un saggio del filosofo Massimo Donà, un testo scritto da Morellet nel 1971 e qui tradotto per la prima volta in italiano, le schede scientifiche delle opere esposte e apparati biobibliografici.
La mostra è realizzata in collaborazione con l’Associazione Archivio Mario Ballocco di Milano e lo Studio Morellet di Cholet, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e il patrocinio della Città di Lucca.
Orari della mostra: dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19; il lunedì chiuso; apertura straordinaria lunedì 25 aprile
Ingresso gratuito
Possibilità di prenotazioni di gruppi per visite guidate
Tel.: 0583 467205