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Arredare la Città. Incontri sullo spazio pubblico

Martedì, 7 Ottobre, 2003

Complesso monumentale di S. Micheletto - Lucca ARREDARE LA CITTA’ 16-26 0ttobre 2003 Terza edizione Un “mito” dell’architettura e del design dell’era moderna insieme a tredici architetti italiani emergenti: è il cocktail ambizioso e intrigante miscelato nella terza edizione della rassegna internazionale “Arredare la città”, l’appuntamento biennale che Lucca dedica al tema alla progettazione e riqualificazione dello spazio pubblico. Dopo quella del 1999 e del 2001 – il cui filo conduttore fu il confronto tra la realtà contemporanea spagnola e la tradizione urbana italiana – l’edizione 2003 (organizzata dalla società Lucense e ambientata ancora nel suggestivo complesso monumentale di S. Micheletto) torna con un programma ricco e articolato di eventi, mostre, work-shops: dal 16 al 26 ottobre il cuore della città si trasforma in un vero e proprio laboratorio di progettazione dello spazio pubblico, alla ricerca di soluzioni innovative e in un certo senso rivoluzionarie. Come l’uso del cartone, materiale riciclabile e a basso costo, nel contesto urbano, un tema che sarà nuovamente affrontato all’interno della sezione speciale di “Città Sottili, Luoghi e Progetti di cartone”. Giunta alla terza edizione, la rassegna è ormai diventata adulta e si pone come punto di riferimento per gli addetti ai lavori che intendono percorrere strade nuove nella progettazione dello spazio pubblico. Del resto, la tradizione urbana italiana, fenomeno che ben si distingue dalle realtà internazionali, si ritrova radicata all’interno delle singole esperienze e la necessità di seguire regole funzionali, prima che estetiche, rischia di stravolgere l’anima dei centri storici. La rassegna “Arredare la città” è nata proprio sotto questa spinta: divenire un vero e proprio laboratorio di idee e progetti nel campo dell’arredo urbano, aperto alle esperienze e ai contributi dei maggiori esperti italiani e stranieri. Un messaggio universale che, non a caso, parte da una città straordinariamente ricca di tesori architettonici, in cui la cui la pianificazione degli interventi sul tessuto urbano deve necessariamente essere attenta e rispettosa del patrimonio artistico e culturale. L’EVENTO: CITTA’ SOTTILI Ma sarà la seconda edizione della mostra “Città sottili: luoghi e progetti di cartone” – realizzata con la sponsorizzazione di Comieco (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica) e nata nel 2001 come costola di “Arredare la Città” – l’evento clou della rassegna 2003. Dopo l’esperienza di due anni orsono, che vide quattro architetti di fama internazionale ed un’artista confrontarsi sull’idea inedita e sperimentale di uso dello spazio pubblico con quella dell’utilizzo del cartone nelle architetture leggere, “Città Sottili” vuole confermarsi come luogo di studio e di elaborazione permanente di progetti legati all’uso del cartone. La mostra “Città sottili, Luoghi e progetti di Cartone” è stata ideata con l’intento di stimolare una riflessione sulla città e lo spazio pubblico proponendo, rispetto a scenari tradizionali consolidati, un’ipotesi d’uso dello spazio urbano che privilegi una visione dinamica, mutevole e reversibile dei luoghi deputati allo svolgimento delle attività sociali. Il programma 2003 di “Arredare la Città” dedicherà ampio spazio all’evento “Città Sottili” ed al tema della sperimentazione in architettura di materiali innovativi quali il cartone, sostenendo il collegamento tra attività economiche, espressione del territorio, ed iniziative culturali. IL WORKSHOP Il percorso di ricerca promosso nell’ambito di “Città Sottili” viene ripreso nel workshop intitolato “Città Sottili. Luoghi e progetti di cartone in network”, che si propone di esplorare e mettere in evidenza le possibili applicazioni del cartone come materiale alternativo nelle realizzazioni di design industriale. Accanto a questo, si vuole sottolineare l’importanza dell’utilizzo del cartone al fine di valorizzare specifiche capacità produttive del territorio e al tempo stesso stimolare la potenzialità creativa dei designers. Il workshop, al quale parteciperanno rappresentanti degli enti locali e del mondo produttivo, si terrà venerdì 17 ottobre presso la sala conferenze del complesso monumentale di S. Micheletto. IL LABORATORIO DI CARTONE L’esperienza di “Città Sottili”, avviata con successo nell’edizione 2001, quest’anno si rafforza ulteriormente. Lo fa con una iniziativa ambiziosa, che intende coniugare il valore simbolico e operativo del laboratorio ad un progetto di alto profilo che dia lustro alla città e al polo cartario che essa rappresenta. Da qui nasce l’idea del laboratorio di cartone, luogo simbolo ma anche sede reale per la raccolta di idee e potenziale centro di comunicazione di tutto ciò che ruota intorno al mondo della carta. Lo studio del laboratorio del cartone è stato affidato ad un vero e proprio mito dell’architettura e del design: quell’Ettore Sottsass grande protagonista del secolo appena trascorso, a cui sono state dedicate mostre personali in tutto il mondo (dalla Biennale di Venezia al centro Pompidou di Parigi). Il grande architetto ha elaborato un progetto innovativo e di sicuro impatto. Il modello del laboratorio sarà realizzato nelle dimensioni reali, e verrà integrato con i disegni e le idee elaborati dal progettista. ETTORE SOTTSASS: UN “MITO” DEL 900 Ettore Sottsass nasce a Innsbruck, in Austria nel 1917. Si laurea in architettura al Politecnico di Torino nel 1939. Nel 1947 apre a Milano uno studio professionale dove si occupa di progetti di architettura e di design. Nel 1958 inizia la sua collaborazione con Olivetti come consulente per il design, collaborazione che durerà per oltre trent’anni e che gli frutterà tre Compassi d’Oro per il design. Ha disegnato tra l'altro, nel 1959, il primo calcolatore elettronico italiano, e in seguito varie periferiche e macchine per scrivere elettriche e portatili come Praxis, Tekne, e Valentine. Dopo un lungo giro di conferenze nelle università inglesi, nel 1976 gli é stata conferita la laurea honoris causa dal Royal College of Art di Londra. Nel 1980 ha dato inizio, con collaboratori, amici e architetti di fama internazionale al gruppo Memphis, diventato in breve il simbolo del 'nuovo design' e un riferimento per le avanguardie contemporanee. Un anno dopo ha fondato lo studio Sottsass Associati con il quale prosegue la sua attività di architetto e designer. Sue opere e progetti fanno parte delle collezioni permanenti di importanti musei di vari paesi, come: Museum of Modern Art di New York, Metropolitan Museum di New York, Centre Georges Pompidou di Parigi, Musée des Arts Décoratifs di Parigi, Victoria & Albert Museum di Londra, il Musée des Arts Décoratifs di Montreal, Israel Museum di Gerusalemme, National Museum di Stoccolma, ecc... Tra gli ultimi riconoscimenti: nel 1992 la nomina a Officier de l'Ordre des Arts et des Lettres della Repubblica Francese, nel 1993 la laurea honoris causa dalla Rhode Island School of Design negli Stati Uniti, nel 1994 il premio IF Award Design dall'Industrie Forum Design di Hannover, nel 1996 la nomina a Honorary Doctor del Royal College of Art di Londra e l’Award Prize dal Brooklyn Museum di New York, nel 1997 l’Oribe Award dalla città di Gifu in Giappone, nel 1999 la laurea ad honorem dalla Glasgow School of Art, nel 2001 le lauree ad honorem dal London Institut of Art e dal Politecnico di Milano. Sempre nel 2001 è stato nominato Grande Ufficiale per l'Ordine al Merito dal Presidente della Repubblica Italiana. LA MOSTRA 13x13 Accanto al grande Ettore Sottsass, tredici architetti italiani sono stati invitati a confrontarsi su un altro elemento legato all’uso del cartone: quello della “seduta”, di certo l’oggetto di design più importante all’interno dello spazio pubblico. Anche in questo caso, gli studi chiamati in causa hanno accolto con entusiasmo l’input di mostrare l’utilizzo di questo materiale in settori nuovi e sperimentarne le diverse applicazioni. Le tredici soluzioni progettuali presentate sono risultate originali e stimolanti e saranno esposte (in scala 1:1) in S. Micheletto dal 13 al 26 ottobre. La seduta, solitamente realizzata in legno o ferro per resistere agli agenti atmosferici, stavolta è stata pensata per spazi pubblici coperti, perché possa essere spostata facilmente, dipinta, piegata o riciclata. La mostra “13x13” è davvero il fiore all’occhiello della rassegna 2003, sia per l’originalità dei modelli presentati che per il contributo tecnologico offerto. Basti pensare che una delle sedute è solo virtuale e sarà visualizzata in tridimensionale, mediante proiezione dell’opera su schermi a retroproiezione. Una realizzazione complessa, curata dal laboratorio Percro-IDD della scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con cui Lucense collabora su progetti di alto contenuto tecnologico e di innovazione