Torna a Lucca fino al 29 luglio 2012 Cartasia, Biennale d’arte contemporanea. Giunta alla sesta edizione coinvolge artisti internazionali nella realizzazione di opere di carta di grandi dimensioni. Selezionate da una giuria, le opere saranno visibili per le strade e le piazze del centro storico di Lucca. Sette, di cui uno fuori concorso, sono gli artisti di questa edizione: Stefania Gianicci, Zsuzsa Horvat (in collaborazione con Zoltan Lakatos), Inés Hubacher (in collaborazione con Marianne Meienhofer), Wioland Jerome (in arte Chifumi), Andrea Marcianò (in collaborazione con Maddalena Vidale), Mikl Wells, Andrew Scott (fuori concorso). E tra questi, alla fine della manifestazione, sarà decretato il vincitore.
Ogni edizione di Cartasia sceglie un tema, un filo conduttore che deve animare sia le opere degli artisti in concorso, che le manifestazioni collaterali. Il tema scelto per questa edizione è: Crisi e Rinascita. Nel periodo storico che stiamo vivendo, in cui la crisi economica e sociale impera, l’arte viene richiamata in soccorso all’uomo e al suo spirito. Nella creazione artistica si ricerca la svolta, l’espressione di un moto di rivolta, l’input al cambiamento.
La carta, inoltre, per sua stessa natura si presta a sensibilizzare il pubblico su alcune tematiche di grande attualità, quali l’ecosostenibilità e il riciclo.
Così gli artisti in gara hanno interpretato il tema loro proposto: Stefania Giannici (Villafranca di Verona, 1980), propone “Afasia”, un’opera composta da circa 70 esaedri di carta e di circa 10 sfere modulari di carta, e si sviluppa secondo uno schema concentrico, a simboleggiare un percorso di ricerca interiore. Zsuzsa Horvat (architetto che vive a lavora a Budapest), presenta “Waves of Calypso”, un progetto realizzato in collaborazione con l’artista Zoltan Lakatos. Inés Hubacher (Zurigo, 1955), realizza in collaborazione con l’artista Marianne Meienhofer, l’opera “Theater of Life”, un’installazione che vuole mostrare il costante passaggio dalla crisi alla rinascita e viceversa usando parole, luce e ombra. Si tratta di un muro di cartone con le parole intagliate relative ai due termini di crisi e rinascita. Wioland Jerome (in arte Chifumi, studente e street artist parigino), presenta l’opera “Meurtre” che consiste in un disegno trasportato su una parete con carta e colla, in cui è rappresentato il segno delle mani giunte. Andrea Marcianò (Ponte San Pietro, 1988), con la sua opera “Organica”, cercherà di coinvolgere il pubblico, invitando il passante ad entrare fisicamente all'interno dell’opera. Mikl Wells (Beloit, Wisconsin, USA ) presenta “Snowdrop (Bucaneve)”. Questo fiore non può fiorire se non ha vissuto lo stress dell'inverno. Diventa dormiente durante la stagione più fredda, immagazzinando energia sottoterra. Quando il clima si riscalda, il Bucaneve utilizza questa energia per fiorire in un fiore bianco bellissimo. Questa è la metafora della natura ciclica di crisi e di rinascita – l’una non può esistere senza l’altra. Il bulbo sarà rappresentato da una testa capovolta, dalla quale spuntano fuori foglie e fiore, come una nuova idea. Infine l’opera fuori concorso di Andrew Scott, dal titolo “Black Man Grove: resistenza”, combina l’essenza dell’albero della mangrovia ad un'astrazione antropomorfa ibrida utilizzando una forma umana per creare una metafora per la rinascita e la resistenza della natura e lo spirito umano sulla crisi e le avversità.
Il vincitore di Cartasia 2012 sarà decretato da una giuria specialistica e dal voto popolare (si potrà dare la propria preferenza sia sul sito di Cartasia che inserendo nelle apposite piramidi, site accanto ad ogni scultura, una scheda con il proprio voto).
Cartasia è una mostra urbana a cielo aperto. Gli artisti si cimentano infatti nella realizzazione di opere di carta di grandi dimensioni, in stretta collaborazione con le aziende produttrici. Aziende importanti e disseminate sul territorio lucchese, caratterizzato da questa produzione sin dai primi anni del 1300. Cartasia è, quindi, una città, un territorio e la sua eccellenza, raccontata da artisti attraverso un suo prodotto principe, la carta. Ogni piazza o spazio urbano viene adottata in unione da un artista di fama e da un’azienda cartaria. Il primo offre la creatività, la seconda il patrocinio, la sponsorizzazione ed il supporto.
La memoria storica della produzione cartaria è, infatti, una delle idee che da sempre muovono Cartasia. In questa zona la produzione cartaria rappresenta un’esperienza oramai consolidata che ha prodotto nel corso dei secoli macchinari e modi di produzione, modificazioni sociali, culturali, e di costume. La conservazione e salvaguardia di questa memoria è un debito verso le generazioni passate ed una risorsa per le generazioni future.
Grazie all’interesse della Municipalità di Metz (Francia), le opere realizzate per Cartasia si sposteranno nel mese di settembre 2013, nelle piazze della cittadina medioevale francese.