Si appresta a entrare nella fase operativa il progetto “Ri-Uscire. Superare i processi di impoverimento causati dal Covid-19 con strumenti di solidarietà diffusa”, promosso da un’ampia rete di soggetti istituzionali e del terzo settore in tutta la provincia di Lucca e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio.
“Ri-Uscire” prevede infatti interventi di natura economico-finanziaria grazie al Fondo solidale che alimenterà due nuovi strumenti: il “Prestito di solidarietà” che garantisce prestiti fino a 2.500 euro erogati direttamente da Fondo Vivere e Caritas e l’“Aiuto di solidarietà”, con cui si erogano prestiti fino a 1.000 euro rimborsabili anche tramite lavori di pubblica utilità. Numerosi anche gli strumenti di accompagnamento previsti per aiutare nella gestione dei bilanci familiari, favorire la creazione di microcircuiti di economia solidale (scambio di beni, micro-job…) e offrire supporto nel riattivare possibili percorsi formativi e nell’inserimento lavorativo.
Il tutto va ad aggiungersi alle iniziative del “Credito di solidarietà”, già operativo da anni, sempre sostenuto dalla Fondazione CRL in convenzione con Fondo Vivere in Versilia e Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana, e Caritas diocesana e Banca di Pescia e Cascina per la Piana e la Valle del Serchio.
Il “Fondo solidale per la ripartenza” ha una dotazione iniziale di ben oltre 1 milione e mezzo di Euro. Questo grazie agli stanziamenti di Fondazione Cassa di Risparmio (1.000.000 di euro), della Diocesi di Lucca (150.000 euro), della Provincia di Lucca (10.000 Euro), della Conferenza dei Sindaci della Versilia (250.000 Euro) della Conferenza dei Sindaci della Piana di Lucca (200.000 Euro), della Unione dei Comuni della Mediavalle (46.000 Euro), della Unione dei Comuni della Garfagnana (50.000 Euro), della Fondazione Spazio Spadoni (20.000 Euro). Per attuare gli interventi sarà potenziata sul territorio la già ampia rete di centri di ascolto (di parrocchie, associazioni…) per raccogliere le domande di accesso al fondo, valutate sulla base della situazione economica della persona e del nucleo familiare. Per quest’ultimo elementi di valutazione saranno anche la composizione e caratteristiche quali la presenza di minori, anziani, disabili… e sulla natura dei bisogni. Saranno prioritariamente accolte le domande di coloro che restano fuori dal godimento di altre misure di assistenza. L’operatività del fondo è affidata al Fondo Vivere per il contesto versiliese e a Caritas diocesana di Lucca per la Piana, Media Valle e Garfagnana, grazie anche ad un’ampia rete di partenariato che vede finora coinvolti: Associazione Consulenza per la Famiglia, Casa della Carità, Gruppo Volontari Accoglienza Immigrati, Misericordie, Ce.I.S Gruppo Giovani e Comunità, Circolo Arci Laboratorio Sociale Piazzale Sforza, Comunità di sant'Egidio, Società san Vincenzo de' Paoli, Fondazione Casa, Croce Rossa, Croce Verde-Pubblica assistenza Lucca.
Per l’arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti: “Di fronte all’emergenza sociale conseguente al Covid-19 è evidente il bisogno di una nuova visione dell’economia, che renda protagonisti gli uomini e le donne – e sono sempre di più – che si ritrovano ai margini del mondo del lavoro. Una società che accetta l’esclusione di un numero importante di cittadini non è infatti sana e capace di futuro, anche se i risultati economici complessivi dovessero essere positivi. Il progetto Ri-Uscire scommette sugli impoveriti, nella convinzione che alcuni strumenti di accompagnamento e di sostegno – economico, ma non solo – possano avviare percorsi di riscatto economico e sociale, generando nel contempo nuova occupazione e nuova solidarietà. In questa scommessa si ritrovano diverse espressione della comunità, ed è un segno importante di come la nuova economia invocata da Papa Francesco sia riconosciuta necessaria da un numero crescente di persone e istituzioni”.
“Da subito, a marzo – ricorda il presidente della Fondazione CRL Marcello Bertocchini – abbiamo avvertito l’esigenza di un piano per contrastare nuove e vecchie povertà e proprio dal confronto con Caritas e Fondo Vivere è nata l’idea di un supporto immediato, un fondo che attraesse risorse per dar vita a strumenti di aiuto alle famiglie in aggiunta al Credito di solidarietà già operativo da anni. La buona notizia è che oltre all’importo stanziato dalla Fondazione si registrano adesioni di istituzioni e altre realtà, una bella risposta in questa congiuntura storica che alimenta con nuova sostanza l’idea di bene comune a cui dobbiamo sempre guardare”.