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Una ricerca svelerà il miracolo culturale della Toscana nord-occidentale tra Ottocento e Novecento

Martedì, 11 Settembre, 2012
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In diverse zone della provincia di Lucca e di quella vicina di Massa-Carrara si è dato un vero e proprio crocevia della cultura letteraria e artistica italiana nel Novecento, a partire dall’eccezionale incrocio che in quella terra si è dato tra i tre poeti “canonici” dell’Italia unita: Carducci (nato in Versilia), Pascoli (professore al liceo di Massa e poi insediatosi in Garfagnana), D’Annunzio (cantore di esaltate vacanze versiliesi).

Di qui l’idea della Fondazione Tobino, sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, di costituire uno staff di studiosi, diretti da Giulio Ferroni dell’Università La Sapienza di Roma, che scriveranno e studieranno la storia di un angolo di terra (Viareggio- Lucca- Garfagnana) che nei vari atlanti letterari del nostro tempo, di cui tanto si parla in questo periodo, ancora non compare, pur contando su un reticolo di relazioni intense e numerose che partono da D’Annunzio, Pascoli, Carducci, fino a Garboli e Monicelli.

Storia della cultura letteraria della Toscana nord-occidentale tra Ottocento e Novecento

Il progetto è molto ambizioso e complesso. Si tratta di scrivere per la prima volta la storia di un territorio ricco di relazioni culturali e fondamentale per la comprensione del Novecento. I due capolavori poetici che aprono il Novecento, editi nel 1903, i Canti di Castelvecchio di Pascoli e Alcyone di D’Annunzio, sembrano come segnare il destino letterario di queste terre: la Garfagnana e la Versilia. A questi esiti va aggiunta la forte suggestione che la vacanza versiliese ha esercitato, fin dal secondo Ottocento, su artisti e scrittori europei di primo piano (come Mann, Rilke e tanti altri). Se perfezioniamo il triangolo con Lucca, l’itinerario letterario si arricchisce notevolmente: da Giacomo Puccini a Lorenzo Viani, da Giuseppe Ungaretti a Enrico Pea, da Mario Pannunzio a Arrigo Benedetti (il giornalismo italiano nasce a Lucca?), da Guglielmo Petroni, a Cesare Garboli, da Mario Tobino a Mario Monicelli, Manlio Cancogni fino a Vincenzo Pardini e Maurizio Maggiani.

Nel quadro di questo progetto, prende avvio la costruzione di una ampia opera collettiva, una Storia della cultura della Toscana nord-occidentale tra Ottocento e Novecento, diretta da Giulio Ferroni, per la quale sono in via di definizione i vari capitoli, a cui sono chiamati a collaborare studiosi di diverse generazioni, con particolare impegno di giovani, in seguito ad un ampio lavoro di ricerca bibliografica e archivistica.