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NAPOLEONE ED ELISA: DA PARIGI ALLA TOSCANA

Martedì, 10 Maggio, 2011

Il progetto “Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana” riscrive la storia di Napoleone in Toscana.
Nato da un’idea del direttore del Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche dell'isola d'Elba Roberta Martinelli, il progetto ha visto iniziative a partire dal 2007, promosso dalla Direzione Regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Toscana nella persona del Direttore, Dottoressa Maddalena Ragni, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno.
Non iniziative qualsiasi, ma con due caratteristiche peculiari: essere a carattere divulgativo, e quindi non riservate ai soli studiosi od esperti della material, ed aver riscritto la storia della presenza napoleonica in Toscana.
Il punto del progetto e le iniziative future sono stati presentati nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Arturo Lattanzi, dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno Luciano Barsotti, dal consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Romano Silva e dal direttore dei Musei Nazionali delle Residenze Napoleoniche dell’isola d’Elba Roberta Martinelli.
“La Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca – spiega Arturo Lattanzi – sostiene sin dall’inizio il progetto, ed ospita nella sua sede alcune delle iniziative. Tra queste le conversazioni che, in agosto, si svolgono ogni anno nel chiostro di San Micheletto e sono un importante momento di divulgazione di conoscenze storiche inedite. La caratteristica fondamentale è la loro ‘traduzione’ in un linguaggio piacevole ed accattivante, adatto alla diffusione di contenuti importanti e scientificamente rigorosi ad un pubblico che va oltre la cerchia degli studiosi. Un pubblico culturalmente trasversale che segue le diverse manifestazioni, dato l’interesse che tutt’ora ha la figura di Napoleone”.
“Nell’ambito di questo importante ed articolato progetto – sono le parole di Luciano Barsotti -, che sosteniamo con convinzione, sono emersi molti elementi che valorizzano fortemente le ricchezze storiche e culturali del nostro territorio, ci arricchiscono come cittadini ed offrono ulteriore attrattiva da un punto di vista turistico, fonte anche quindi di sviluppo economico. Da notare un elemento inedito e particolarmente legato alla tradizione del nostro territorio come quello dei bagni in mare. Un’usanza che oggi è fortemente legata all’identità della città di Livorno, e che, lo abbiamo scoperto grazie al progetto, è riconducibile proprio ad Elisa Bonaparte Baciocchi, che per prima l’ha introdotta come trattamento di benessere”.
“Tutto è nato dall’intuizione che avevo – racconta Roberta Martinelli – in merito alle tracce della presenza di Napoleone, della sua famiglia ed il suo entourage nel territorio della nostra regione. Da quando mi occupo di Napoleone ed Elisa, ho maturato la convinzione che i Napoeonidi, in momenti diversi e per ragioni politiche diverse, abbiano giocato nella nostra storia un ruolo molto maggiore di quello di cui abbiamo coscienza e conoscenza. Un ruolo che interessa non solo il livello politico in senso stretto, ma di motori e promotori di un profondo cambiamento ed una profonda innovazione sotto i profili sociale e culturale, che ha interessato lo stile e la qualità della vita della società toscana a tutti i livelli. Basti pensare alla prima scuola femminile per ragazze che non avevano mezzi economici che Elisa ha istituito a Lucca, i vitigni francesi che Elisa ebbe intuizione di impiantare nel territorio agricolo del principato di Piombino, in quella che oggi è la zona del pregiatissimo Sassicaia. O anche soltanto alle piante ornamentali che noi, oggi, consideriamo autoctone, come la mimosa e la magnolia, e che invece provengono dalle spedizioni esplorative che Napoleone fece fare in Australia. Od ancora ai bagni in mare, oggi abitudine di tutti, ma un tempo praticata da nessuno, eppure promossa proprio dai Napoleonidi, che per l’igiene e la salute avevano un vero e proprio pallino”.
Scoperte che svelano l’origine di modi di vivere “moderni” e dei luoghi che oggi vediamo, riscrivendo la storia di tutta la regione Toscana.
In vista del 2014, anno in cui ricorrono i duecento anni dall’arrivo di Napoleone all’Elba, tutta Europa si sta mobilitando per ricordare questi importanti eventi ed i successivi sino a Waterloo. Il progetto sostenuto dalle Fondazioni, di pari passo ed in raccordo con le maggiori istituzioni europee in ambito napoleonico, riporta la giusta attenzione su quanto, duecento anni fa, pose il nostro territorio al centro della storia europea e mondiale.