Il clima emozionante e coinvolgente del flamenco reso ancora più suggestivo da speciali creazioni visive “tecno-artistiche”: è questa l’essenza del concerto-spettacolo che inaugurerà, domenica 7 settembre, al Teatro del Giglio, la prima edizione di “Lucca in musica”. Protagonisti dello spettacolo, la “cantora flamenco” Esperanza Fernandez e l’Ensemble Nuovo Contrappunto diretto da Mario Ancillotti. Sullo sfondo, le creazioni artistiche di Giacomo Verde. In programma “L’apprenti sorcier” di Paul Dukas, secondo la versione per 15 strumenti dello stesso Mario Ancillotti. Seguirà “Siete canciones espanolas” di Manuel De Falla, per voce e 15 strumenti. A chiudere, un altro “pezzo” classico del repertorio di Manuel De Falla: “El amor brujo”, versione del 1915 per voce e 15 strumenti. Nata a Siviglia, Esperanza Fernandez è senza dubbio una delle più importanti voci del flamenco contemporaneo. Ha ricevuto la sua “educazione” al flamenco in seno alla famiglia, che vanta importanti cantanti, chitarristi e danzatori. Dopo il debutto, avvenuto all’età di sedici anni, ha avuto una serie continua di successi, collaborando con artisti del livello di Paco de Lucia, Camaròn de la Isia, Rafael Riqueni, Enrique Mornte. Insieme alle sue eccellenti qualità artistiche, dimostrate in ogni suo concerto, possiede un vasto repertorio e, con estrema versatilità, presta la sua voce a molti e differenti stili musicali, esibendosi con vari organici strumentali quali orchestra jazz, duo, trio, quartetto, orchestra da camera e sinfonica. A Lucca, Esperanza Fernandez sarà “accompagnata” dall’Ensemble Nuovo Contrappunto, una formazione nata sull’esperienza del Laboratorio di Musica Contemporanea tenuto da Mario Ancillotti ed Enzo Porta alla Scuola di musica di Fiesole nel 1995. E sarà proprio il fiorentino Ancillotti a dirigere l’Ensemble, mettendo da parte, in questa occasione, il suo magico flauto, strumento del quale è oggi uno dei più affermati virtuosi a livello internazionale. Lo spettacolo si arricchisce delle creazioni visive di Giacomo Verde, un “teknoartista” che fin dagli anni 80 realizza operazioni collegate all'utilizzo creativo di tecnologia "povera": videoarte, tecno-performances, spettacoli teatrali, installazioni, laboratori didattici.