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A PIENO RITMO LE SERRE ANFFAS DI CARRAIA

Martedì, 1 Agosto, 2017
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Sono già attive, nella nuova sede di Carraia, le due serre da oltre 200 metri quadrati l'una, realizzate nell’ambito di un progetto di riqualificazione dell’attività agricola dedicato ai ragazzi disabili da Anffas Onlus Lucca, con il contributo della Fondazione per la Coesione Sociale Onlus, quest’ultima nata in seno alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca come ente strumentale nel settore socio-sanitario. Un percorso educativo fondato sul lavoro, sull’inclusione sociale, sulla dignità personale e sullo stare insieme agli altri.
Il progetto attualmente vede impiegati regolarmente 20 ragazzi provenienti dai laboratori del servizio Lavoro e Casa Famiglia l’Aquilone di Anffas Lucca, coadiuvati da educatori, volontari ed esperti del settore per un totale di 36 persone, che realizzano la produzione utilizzando esclusivamente prodotti fitosanitari ammessi in agricoltura ecologica, sopperendo così ad un settore scarsamente assistito sul territorio, considerato che il progetto Agricola Carraia è uno dei pochissimi di agricoltura sociale attivo e probabilmente l'unico che prevede l'integrazione tra ragazzi con disabilità e altre categorie sociali deboli. 
Le due nuove serre, dunque, sono in piena attività e utilizzano impianti a gestione elettronica, con un percorso per disabili, e bancali per la coltivazione di piante, fiori e piante aromatiche. La struttura è fornita di un multi-tunnel (50 metri x 6) per la coltivazione di piante e fiori ed è corredata da oltre un ettaro di terreni dotati di ulteriori due tunnel freddi di circa 40 metri, adatti alle coltivazioni invernali (orticoltura).
Una parte importante del progetto prevede anche l’attività di vendita diretta al pubblico, seguita dai ragazzi con la supervisione di operatori e volontari, secondo un impianto educativo-formativo considerato fondamentale per il raggiungimento dell'obiettivo. 
Dopo quasi 30 anni di permanenza su un terreno non proprio, le serre, i ragazzi e gli operatori si sono trasferiti da un paio di mesi nei nuovi spazi di proprietà Anffas, situati poco lontani dalla vecchia sede.
Anffas Onlus di Lucca, storica associazione di genitori di ragazzi con disabilità intellettiva e relazionale nata nel 1965, già a partire dagli anni ’80 si è distinta per l’impegno concreto nell’assistenza ai ragazzi disabili, basando buona parte del proprio operato sul tema dell’ergoterapia, e cioè della terapia occupazionale.
L’associazione ha voluto rilanciare il progetto di riqualificazione dell’attività agricola, scongiurandone la chiusura: un risultato rilevante anche alla luce del numero sempre crescente di utenti, stagisti, tirocinanti e persone impegnate in lavori socialmente utili o in altre forme di recupero e di avvio al lavoro. 
“Il progetto – spiega la presidente dell’Anffas Lucca, Vania Nottoli - si è dimostrato nel tempo di particolare importanza nella vita quotidiana delle persone disabili coinvolte, che possono impiegare il proprio tempo realizzando un’attività stimolante per loro e utile per la comunità, favorendo così l’accrescimento della fiducia in loro stessi, il potenziamento della loro autonomia e l’incontro e l’aggregazione di persone altrimenti a forte rischio di emarginazione sociale. 
“A breve – prosegue - inizieranno gli interventi per il rifacimento di un vecchio capannone artigianale che verrà destinato a fattoria sociale e all'accoglienza dei ragazzi disabili, oltre che dei visitatori e dei clienti dell'azienda agricola. Anche quest’opera rappresenta una tappa fondamentale per l'integrazione delle attività all'interno dell'azienda agricola.
“In totale – conclude la presidente - l'associazione si è impegnata con un investimento di circa 700.000 euro, al quale si è aggiunto il prezioso gesto di generosità della Fondazione per la Coesione sociale, che ha stanziato un contributo complessivo di 250 mila euro per il triennio 2016-2018. Un supporto fondamentale per un progetto che non è rivolto soltanto a chi è impegnato nelle problematiche della disabilità, ma rappresenta un prezioso aiuto anche per il territorio, poiché le opere rimarranno sostanzialmente a disposizione di tutta la comunità”.